Triestina Calcio, il fallimento è ufficiale
Giovanni Turazza nominato curatore fallimentare
Alle 9.45 di mercoledì 25 gennaio 2012 è stato ufficializzato il secondo fallimento della Triestina Calcio (www.triestinacalcio.it) dopo quello del 1994. A quell’ora è stata resa nota la decisione del giudice Giovanni Sansone (lo stesso del 1994), che ha preso atto gioco-forza di quanto non fatto dal presidente rossoalabardato Sergio Aletti. Da parte della proprietà non sono stati sottoscritti gli aumenti di capitale che il tribunale aveva richiesto e – come vuole la prassi – si è decretato il fallimento.
L’udienza è durata 14 minuti e poi Sergio Aletti è scappato su una Fiat Punto nera, “scortato” dalle forze dell’ordine vista la presenza di una ventina di tifosi arrabbiati. È stato nominato un curatore fallimentare: si tratta di Giovanni Turazza, 51 anni monfalconese e già conosciuto a Trieste per aver seguito il fallimento della Pallacanestro Trieste. Il suo compito è di arrivare a fine stagione malgrado i debiti in essere con la speranza che poi arrivi un compratore in modo da saldare il “buco attuale” e salvare il titolo sportivo oltre a mantenere la categoria.
Intanto c’è lo scoglio degli stipendi ai giocatori: la prossima rata è di 700 mila euro da pagare il 14 febbraio. Il 24 gennaio era stata convocata l’assemblea del Cda dei soci dell’Unione. La riunione, convocata alle 18.00 e conclusasi alle 20.30 (presenti Stefano Fantinel, Carnelutti, Tito Rocco, Stefano Stern, Sergio Marassi e Aletti), aveva quantificato in cinque milioni e ottomila euro le perdite complessive dell’esercizio in corso. Considerando che nessuno aveva deciso di ripianare le perdite, l’assemblea aveva quantificato in tre i milioni necessari per acquistare le quote e impossessarsi della società.
© 25 Gennaio 2012