Fine settimana a Torino, rapiti dal suo fascino
di CGiacomazzi
La bellezza della città e la cordialità della gente
Passare a Torino una fine settimana, prima di Natale, ha un indubbio fascino. Camminare sotto i portici del centro per centinaia di metri è un’esperienza da provare. Andare a cena con piemontesi aiuta senz’altro a capire meglio di che crema son fatti, perché in un convivio le persone, spesso, mettono a nudo il proprio vero io. Vero è che il mix non è facile da realizzare, ma con un po’ di fortuna e con i contatti giusti, tutto può avvenire.
Torino è una città davvero particolare. La prima cosa che colpisce sono i controviali, che a ben riflettere sono una genialata, ma che non ci sono in tutte le città e, ovviamente, devono essere pensati prima dello sviluppo di un’urbe. I portici, oltre che essere particolarmente comodi in caso di pioggia, creano un’atmosfera quasi fiabesca, soprattutto in periodi come questi, in cui le luminarie proposte da vari artisti decorano e abbelliscono le vie cittadine. Si tratta di 19 installazioni, sparse nel centro cittadino, legate dal comune denominatore dell’utilizzo della luce da parte di artisti di fama internazionale, molto diversi tra loro per generazione, stile, orientamenti e nazionalità, uniti nella ricerca di interazione tra arte e paesaggio urbano, che danno vita a una sorprendente interpretazione degli spazi.
Ma ciò che colpisce veramente è la squadratura della città nella quale muoversi risulta piuttosto semplice, dopo un primo momento di disorientamento dovuto alle imponenti dimensioni della città, si capisce che corso Einaudi, Galileo Ferraris, corso Vittorio Emanele, Massimo D’Azeglio e, in generale, tutti i corsi dividono la città come i cardi e i decumani al tempo di Roma.
Bus, tram, metro e biciclette, permetto agli abitanti di muoversi con grande facilità nel centro storico. E per chi non ha voglia di abitare nel cuore della città, c’è sempre la possibilità di trovare casa in periferia per cifre ragionevoli. Non c’è il mare, e con questa mancanza si deve fare i conti, inevitabilmente. C’è però la montagna. Il Sestriere è ad un’ora di macchina, senza contare tutte le altre località sciistiche, sparse un po’ ovunque. Le possibilità di lavoro non mancano e la tenacia e la gentilezza degli autoctoni sono un dato di fatto. È difficile trovare persone davvero sgarbate o che si girano dall’altra parte in caso di richiesta d’informazione, anzi.
I mercati rionali, sparsi un po’ ovunque in tutta la città, permettono di trovare prodotti di prima necessità ad un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ma non solo quelli di prima necessità. Si possono trovare anche capi d’abbigliamento e scarpe d’ottima fattura nelle bancarelle dei vari venditori. E la città è davvero piena di queste realtà, che si estendono anche per parecchi isolati. Qui si può trovare anche il pane all’irrisorio prezzo di 1.90 al chilo, senza contate frutta, verdura, pesce, cotto e crudo, dolciumi vari compresi gli immancabili gianduiotti e le giacomette. Ma, come ogni grande città che si rispetti, sarà facile trovare anche dell’ottima pizza bianca o rossa, con l’immancabile salsiccia piemontese. Formaggi e vini sono un cult, onnipresenti in ogni cena che si rispetti.
Ma andare a cena da Romano nel suo loft, sito in una zona industriale di Torino ormai dismessa, Pescarito, è un’esperienza singolare. Se è sempre più difficile trovare persone disposte ad aprire la loro casa, Romano è colui il quale sfata questo stereotipo. Nel suo loft riesce ad invitare contemporaneamente anche 30 persone e non solo adulti, ma anche bambini scatenati. Un loft ricavato in un capannone industriale, che si estende su un intero piano, completamente finestrato, dal cui soffitto pende una skift. Al solo dirlo pare irreale, ma le foto rendono testimonianza di ciò.
Romano con il suo irriducibile entusiasmo, contagioso e avvolgente, fa pensare a quanto triste possa essere constatare che persone fatte così ce ne sono poche in circolazione. Sì, perché conoscere qualcuno che si fa in quattro per l’amico, che perde il suo tempo per lui, senza volere nulla in cambio, che ti presta solo per il piacere di farlo, non è cosa di tutti i giorni. E dover arrivare fino a Torino, per incontrare lui, e molti altri che come lui sono disponibili, sorridenti, aperti e cordiali è veramente una bella esperienza, che sicuramente riscalderà il cuore, di chi, abita in una Trieste non sempre gentile e cordiale, ma a volte un po’ burbera e minacciosa. Chissà, a pensarci bene varrebbe la pena di farci un pensierino e di trasferirsi a Torino, dove non c’è il mare, ma dove le persone ti danno il cuore e non solo quello.
© 23 Dicembre 2011