La Voce di Trieste

Fino al 6 gennaio “Amico legno” di Edoardo Coral

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La mostra visitabile presso la Sala Comunale d’Arte

Sarà visitabile fino al 6 gennaio, presso la Sala Comunale d’Arte (piazza dell’Unità 4), la mostra personale dello scultore Edoardo Coral, intitolata Amico legno, a cura del critico Marianna Accerboni.

“La mostra – scrive la Accerboni – propone una trentina di eleganti sculture in legno, realizzate dall’artista nel 2011 e del tutto inedite, che interpretano con delicatezza, poetica sensibilità, essenzialità e inclinazione molto personale, il tema sacro, nell’ambito del quale l’artista sa conferire grande umanità ai volti, la natura animale e la struttura del totem. Soggetti affrontati da Coral con amorosa attenzione, intagliando tutti i tipi di legno, ma prediligendo il profumato cirmolo o pino cembro, il tiglio e vecchi legni sottratti alla distruzione, cui l’intervento dell’artista dona nuova dignità”.

«Quando si batte con il mazzuolo il legno – afferma lo scultore – si crea un ritmo cadenzato che assomiglia alla musica»: arte da cui Coral è stato sempre fortemente affascinato tanto da dedicarvisi completamente per vent’anni, diplomandosi in corno al Conservatorio di Trieste (www.conservatorio.trieste.it), componendo e interpretando concerti di musica classica e poi leggera. In seguito ha iniziato a studiare disegno e pittura e nel 2000, da un giorno all’altro, ecco la svolta e l’inizio dell’attività scultorea, che l’artista svolge seguendo una passione trasmessagli fin dall’infanzia dal padre. E che ha approcciato inizialmente forgiando legni portati a riva dalle mareggiate, cui assiste in diretta dal piccolo atelier sul lungomare di Barcola, a Trieste, dove opera.

La sua cifra espressiva è la gentilezza – prosegue la Accerboni – che lo scultore svela nel tornire le forme con un approccio morbido, convincente, dotato di eleganza. Interessante è anche la sua passione nel raccogliere, nei vecchi fienili e nei magazzini, antichi legni, assemblandoli ad altri nuovi, soprattutto per realizzare, oltre a originali “paesaggi lignei”, dei totem di sapore tecnologico e quasi etnico, che rammentano le invenzioni di Brancusi e dell’arte africana.

Per quanto riguarda invece il tema sacro, va ricordato che una sua Madonnina si trova nella Chiesa di S. Bartolomeo a Barcola (Trieste), altre nel refettorio del Convento della Chiesa di Gretta a Trieste e nel Convento di suore di clausura ad Attimis (Udine), mentre un suo crocifisso è stato posizionato davanti alla Chiesa di Conconello (Trieste).

A far scaturire nell’artista l’esigenza di scolpire fu l’emozionante incontro – conclude il critico – avvenuto a Sauris un po’ di anni fa, con lo scultore Ermanno Plozer: da quel momento la vita creativa e artistica di Coral è cambiata, passando dalle note musicali all’amore per la forma e per il legno, che lo scultore lavora sempre e solo completamente a mano, anche là dove potrebbe servirsi di strumenti e tecnologie avanzate. Una o due settimane per realizzare un solo pezzo e “vivere dall’inizio alla fine tutta la scultura manualmente”. Con purezza, davanti al mare».

La mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio, con orario feriale e festivo 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00.

 

© 14 Dicembre 2011

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