La Voce di Trieste

Crisi italiana ed analisi strategiche

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Osservatorio – Italia ed Europa

Dalle analisi e dalla stampa ordinarie, anche estere, la crisi italiana che minaccia ormai la stabilità del Paese e dell’Unione Europea sembra inestricabilmente complessa, mentre dalle analisi strategiche risulta assai più semplice, ma ancora più pericolosa. E perciò su questo piano non ne scrive quasi nessuno. Proviamo dunque a riassumerne i punti essenziali.

Dopo la dittatura fascista ed il collaborazionismo, dai quali il Paese ha ereditato un’estrema destra  utilizzata nelle strategìe della guerra fredda, la democrazia italiana è degenerata gradualmente nella corruzione politica in connessione a crescite parallele abnormi delle mafie nazionali e di altri poteri trasversali fuori controllo istituzionale.

Con la fine della guerra fredda, dopo un crollo per processi di corruzione il sistema politico italiano si è riaggregato riducendosi a due blocchi egemoni, di centrodestra e centrosinistra, formalmente contrapposti ma senza forti diversità nella sostanza dei programmi. E si sono riorganizzati ed ancora più estesi anche i sistemi di corruttela.

Il nucleo politico del centrodestra è un anomalo partito-azienda del discusso e pluriindagato magnate Berlusconi. Che ha modificato in senso antidemocratico la legge elettorale per costruirsi maggioranze elettive formate da propri dipendenti, clienti e protetti. Tra di essi vi sono numerosi indagati o condannati per mafia ed altre corruzioni.

Il nucleo politico del centrosinistra sono invece gli ex-comunisti, che risultano coinvolti nelle corruzioni in misura minore ma non hanno identità, programmi ed operatività adeguati a ruoli di opposizione. Durante un loro breve periodo di governo non hanno nemmeno modificato la legge elettorale antidemocratica che sorregge la maggioranza.

Secondo i sondaggi d’opinione il governo di Berlusconi ha perduto la maggioranza dei voti con la crisi economica nazionale entro quella globale. Ma rifiuta di dimettersi doverosamente per consentire nuovi governi od elezioni, e non vi viene costretto dall’opposizione. Quasi tutti i rappresentanti dei due schieramenti temono infatti di non venire rieletti, e non vogliono anticipare la perdite dei forti compensi in denaro e degli altri privilegi di carica attuali.

Il problema è grave ed urgentissimo, perché l’Italia ha dimensioni e peso politico, sociale, economico tali che i suoi comportamenti anomali rischiano di destabilizzare l’intera Unione Europea. Ambedue i blocchi politici italiani devìano inoltre l’ostilità dell’opinione pubblica dalle loro responsabilità agli organi e governi europei che devono imporre all’Italia di pagarne le conseguenze con forti sacrifici della popolazione.

La situazione italiana e quelle europee conseguenti continueranno a precipitare sinché Berlusconi rimane in carica e non si forma un governo di transizione che riformi la legge elettorale. E vi sono indizi che le sue resistenze così anomale non siano solo personali, ma anche al servizio di interessi speculativi e strategici altrui a destabilizzare l’Unione Europea e la sua espansione verso est e sudest.

Tutto qui, chiaro e tondo. Ed è,  come detto, molto peggio di quanto si legge pubblicato altrove.

 

Paolo G. Parovel

© 28 Ottobre 2011

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