La Voce di Trieste

Napoli diventa capitale italiana dell’acqua pubblica: e Trieste?

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Osservatorio-pubblica amministrazione

Il 26 ottobre il Consiglio comunale di Napoli ha approvato quasi all’unanimità la trasformazione dell’azienda fornitrice dell’acqua “Arin S.p.a” (ex municipalizzata analoga all’AcegasAps S.p.a.) da società per azioni nell’azienda speciale di diritto pubblico “ABC – Acqua Bene Comune Napoli”, che gestirà le risorse idriche della città, come consentito dalla Legge 142/90, art. 22, c). Gli atti preliminari (delibera di giunta, modifica allo Statuto comunale, statuto delle nuova azienda) erano già stati approvati a fine settembre.

La trasformazione era stata sollecitata in particolare dal Comitato Acqua Pubblica Napoli, ed è la prima, doverosa attuazione ? in una grande città di quasi un milione di abitanti e pur con difficoltà ben note ? del referendum di giugno col quale 27 milioni di cittadini italiani hanno deciso la gestione pubblica e non più privatizzata dell’acqua.

 

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ed i cittadini che hanno votato, si attendono ora che tutte le altre città d’Italia seguano doverosamente l’esempio di Napoli, e che oltre alla ripubblicizzazione dell’acqua si promuova anche la miglior partecipazione dei cittadini alla gestione del Servizio Idrico Integrato. Dopo Napoli, guidata dal rigoroso sindaco ed ex magistrato Luigi De Magistris, nessuno potrà più dire che non si può fare, e gli altri Comuni possono semplicemente ricalcare  la prassi e gli atti di quello napoletano, reperibili in rete.

È anche l’occasione per sottrarre legittimamente il servizio a gestioni privatistiche rovinose, come a Trieste quella dell’AcegasAps S.p.a. che nella gestione privatistica dei servizi prima municipalizzati ha accumulato un debito crescente gigantesco di quasi mezzo miliardo di euro pur mantenendo la rete di distribuzione dell’acqua (e quella del gas) in condizioni sciagurate.

Cosa farà dunque Trieste? Farebbe bene a pensarci seriamente, e presto, l’amministrazione comunale del neosindaco di centrosinistra Cosolini, che si trova a dover subire o affrontare a breve con misure drastiche ed indagini il disastro imminente dell’AcegasAps presieduta da Massimo Paniccia (leggi qui), maturato nell’inerzia collaborativa del suo predecessore di centrodestra Dipiazza.  (pgp)

© 27 Ottobre 2011

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