“Voleva esser Alice”, una storia di scelte importanti
Alice Conco parla del suo primo libro
Giovedì 22 settembre, presso il Knulp (www.knulp.it) in via Madonna del Mare, Alice Conco ha presentato il suo primo libro Voleva Esser Alice, a cura di Maria Teresa Pirillo, Leonardo Editrice 2011.
«Alice, una donna, nata nel corpo di un uomo, ha maturato un proprio percorso interiore che l’ha portata, con raro e invidiabile coraggio, alla decisione di far corrispondere il proprio corpo alla propria anima».
Questo percorso profondo, doloroso e allo stesso tempo ricco ed emozionante, è diventato oggi un libro, una storia di sensazioni e l’evoluzione di un pensiero che potrà coinvolgere tante persone su un argomento spesso trascurato.
Nel tentativo di sopprimere quello che molti iniziavano ad intuire e che consideravano un disturbo, Alice venne trasferita in un collegio religioso il cui unico scopo era l’evangelizzazione, all’interno del quale ogni tipo di “deviazione” veniva combattuta attraverso la preghiera e l’inculcazione del concetto della predestinazione dell’uomo. Quest’educazione plasmò la sua giovane mente fino a farle considerare peccaminosa la sua vera natura, il suo vero essere, i suoi profondi desideri.
La storia di Alice, culminata in questo volume fuori dagli schemi tradizionali, testimonia la dolorosa esperienza di una persona che ha vissuto una separazione tra la sua anima e il suo corpo, alla ricerca dell’identità come donna e come uomo, e che oggi ha ritrovato l’unità personale del suo sentirsi ed essere donna.
Perché scrivere questo volume? Perché adesso? Alice ha sentito lo slancio di volersi raccontare quando ormai il suo sogno si era avverato. «Ci sono momenti nella vita di ogni persona – confessa l’autrice – che impongono delle scelte anche drammatiche e vitali. Mi emoziona tantissimo ritornare al passato, ai momenti in cui non solo sono nata, ma c’è stata questa predominanza della figura di Alice che è cresciuta nel periodo dell’adolescenza e che è esplosa adesso; che ha preso la mia vita l’ha sconvolta per poi sconvolgere la vita dei miei cari. La mia è stata una scelta forte, importante, per molti improvvisa, nonostante sia stata profondamente ragionata; mi sono trovata a vivere per una vita in un mondo diverso e fingere di essere un uomo per 50 anni non è stato facile. È stato difficile fino a quando sono riuscita a prendere questa importante decisione. Da quel momento sono nata, cosi semplice e felice di tendere le mani ad aiutare le persone in tutti gli ambiti e in tutte le situazioni».
Questo breve ma intenso racconto, accompagnato da immagini eseguite dalla stessa autrice, rappresenta e racconta la sua storia, le lettere al figlio e alla madre, i pensieri, le angosce e le gioie. Alice vuol essere libera dunque e, per rompere le sbarre della sua gabbia invisibile, ha preso delle decisioni importanti che hanno cambiato la sua vita e quella di chi le sta intorno; attraverso un percorso sofferto e assolutamente necessario è arrivata alla scelta definitiva di «far corrispondere la propria persona alla propria anima».
Non si tratta di un racconto classico, anzi l’autrice rompe gli schemi e li ricrea in un insieme finale che coinvolge, travolge e stravolge. Una testimonianza della sua metamorfosi e delle emozioni che questa ha portato nella sua nuova vita, emozioni e felicità che gestisce a fatica perché è un vulcano di energia, curiosità e infinito amore’, la necessità di distruggere un muro e dire a tutti che finalmente è la donna che doveva nascere 60 anni fa.
È un romanzo che tratta temi attuali, scritto senza mezzi termini, una storia di coraggio, di decisioni importanti e riscatto personale. Alice è una ragazza e sa cosa vuol fare: Alice vuole vivere affinché, come scrive lei: “chi mi guarda possa conoscere come sia diventata quella che sono: vicina a quelli che mi vogliono avere vicino, con entrambe le mani tese a dare e ricevere, con il sorriso sulle labbra perché ho imparato che occorre ridere alla vita. Alice del libro sono io, reale, concreta. Mi sono voluta raccontare perché possiate conoscere come sia diventata quella che sono”.
© 28 Settembre 2011