Tagli alla scuola e diritto a proseguire gli studi iniziati: il caso del liceo Carducci
Tra i tagli alla scuola variamente incivili e dannosi a cultura ed orizzonti di vita degli allievi non sono certamente ammissibili quelli che interrompono un ciclo di studi prima garantito, ledendo così il buo diritto degli alunni di completarlo. E questo sia per il valore dell’apprendimento in sé, sia per l’investimento fiduciario di applicazione, e spesso anche di spesa, che viene vanificato.
Nel caso del liceo (istituto socio-psico-pedagogico) Carducci di Trieste veniva garantito agli alunni un ciclo completo, dalle terze alle quinte classi, di studio di uno strumento facoltativo, il pianoforte, con lezioni individuali di un’ora la settimana, già ridotta a quaranta minuti per il gran numero di richieste, e molte famiglie avevano anche speso per procurare ai figli uno strumento a casa per svolgere gli esercizi.
Ma ora gli organi scolastici regionali hanno tagliato drasticamente anche quest’insegnamento civile, utile e prezioso, che fa parte del gruppo di studi complessivo ed è materia valutata come le altre con voto che fa media. Gli studenti che avevano iniziato il ciclo d’apprendimento negli scorsi anni vengono così privati ingiustamente del diritto di portarlo a termine sino alla quinta ed ultima classe, mentre riduzioni ulteriori dell’orario lo renderebbero insufficiente, discriminando in particolare gli allievi con qualche disabilità.
Trentasei genitori di studenti delle varie classi del Carducci hanno perciò sottoscritto una protesta pubblica chiedendo la restituzione delle ore d’insegnamento necessarie, per le quali si sono adoperati anche preside ed insegnanti. Con tutta urgenza, dato che l’anno scolastico è già iniziato. Ed i casi analoghi andrebbero tutti segnalati.
© 23 Settembre 2011