Il bollino nero che non c’è
25 km di automobilisti inferociti sotto il sole, liberalizzazione dell’uscita dall’autostrada a getto continuo, piani traffico alternativi, deviazioni sulle statali, cittadini di tutto il Mandamento infuriati, inquinamento da polveri sottili a livelli record. Un anno fa. E.. quest’anno?
Quest’anno abbiamo toccato i 15 km di coda finora in una sola occasione, in cui si è anche liberalizzata l’uscita, ma mediamente non si sono superati i 3/4 km e tutti tirano (per ora) un sospiro di sollievo. Ma cosa è successo?
Ad Autovie Venete magnificano il risultato delle nuove porte operative al Lisert dall’inizio di luglio. Ma possono davvero 7 porte al posto di 5 dimezzare o addirittura eliminare tutti i problemi?
Chi meglio dei casellanti di stanza alla porta per l’Est Europa potrebbe dirci come stanno le cose? Ma tutti, proprio tutti, non rilasciano dichiarazioni alla RAI, figuriamoci a noi!
Però abbiamo gli occhi, e dalla nostra postazione dall’alto, abbiamo visto alcune cose che poco si conciliano con questa tesi.
Innanzitutto, se non c’è un addetto che smista il traffico verso le nuove porte, pochi le usano e spesso quindi le altre 4 (le “vecchie” per intenderci) in quei momenti si sobbarcano il grosso del lavoro. Ci sono stati parecchi temporali, addirittura venerdì ha grandinato chicchi grandi come noci, ed in quei momenti le piste nuove “saltano”, vanno in blackout ed i casellanti sono costretti a fare l’esazione manuale, con tutti i disagi e ritardi che questa comporta: vi siete mai posti la domanda, nel 2011, del perchè vi vogliono convincere a tutti i costi ad usare la “moneta virtuale” e poi se manca la luce voi siete senza contanti all’estero e non sapete più come cavarvela?
Forse, poi, banalmente, sarebbe stato meglio non mettere il cartello con l’indicazione “Trieste” sulla corsia che porta alle nuove piste: il grosso degli utenti che va in Croazia e Slovenia (o Romania, Bulgaria, Albania, Ucraina, Bosnia, Ungheria, Moldavia, ecc ecc) nemmeno sa dove sia Trieste. Alcuni addirittura arrivano al Lisert convinti che sia la dogana..
Tutta questa filippica per dire cosa? Che l’impatto delle nuove porte è ancora parziale, il grosso del lavoro lo svolgeranno ancora le piste vecchie finchè la gente non imparerà a conoscere le nuove.
Ci sono poi lunghissimi momenti in cui alle porte Telepass mancano solo le balle di fieno che rotolano in pista come nei vecchi western. Ciò per due motivi: le code bloccano l’accesso alla pista a chi ne dovrebbe far uso e correttamente non usa la corsia d’emergenza, e soprattutto la gran parte degli utenti sono stranieri, quindi non in possesso di Telepass italiano.
Ed ecco che arriviamo al punto cruciale: questo non è un articolo contro Autovie Venete, a cui va dato comunque il merito di aver cercato di apportare soluzioni nell’immediato ad un problema che la politica non è capace o non vuole risolvere (leggasi terza corsia ad esempio). Oltretutto la nostra impressione è che il personale addetto all’esazione si faccia davvero in quattro per sostenere i ritmi imposti dal “casello dell’inferno”, incluso il piccolo manipolo di ragazzi interinali, precari che rinunciano alle vacanze per sobbarcarsi notti e fine settimana di lavoro in estate (la solita Italia Peggiore di Brunetta insomma..).
Insomma, allora com’è che sta coda è calata della metà rispetto all’anno scorso? Semplice: non c’è.
Ci sono solo stranieri, non ci sono italiani, a parte chi è udinese e lavora a Trieste e chi è triestino e lavora a Udine. Non ci sono italiani sulle strade.
Nessuno vuole più spendere, alla faccia delle rassicurazioni che l’Italia non è la Grecia: per attraversare andata e ritorno da est a ovest il Belpaese ormai se ne vanno una banconota verde per il pedaggio e altre due per la benzina. E non abbiamo ancora considerato ombrelloni, alberghi, ristoranti, bar, discoteche e quant’altro compone una settimana di vacanza!
Se vogliamo poi rapportarci per puro spirito masochista alla repubblica confinante, 600 km sull’autostrada slovena costano 15 euro se li copri in una settimana, mentre da noi andata/ritorno Trieste-Milano sono già 49,00 €. Con la benzina a 1.263 € contro la nostra a 1.540 €.
Adesso, per non allarmarci, l’Anas dice che il bollino nero è solo spostato al 6 agosto. Poi lo sposteranno al 6 di settembre?
Intanto, ad agosto, Milano è piena.. di milanesi!
© 31 Luglio 2011