La Voce di Trieste

Le esequie dell´ultimo erede al trono degli Asburgo

1000 invitati di lusso, 3500 partecipanti al corteo funebre, 10.000 spettatori davanti ai maxi-schermi delle piazze e dietro alle transenne lungo i quasi 2 chilometri  dal Duomo di Santo Stefano alla Cripta degli Imperatori presso la Chiesa dei Cappuccini. Il 16 luglio 2011 per una volta ancora Vienna ha avuto “a schöne Leich”, una bella salma, da mostrare in gran pompa a se stessa ed al mondo.

Il giorno seguente è stata celebrata una messa funebre anche nella Chiesa di Mattia a Budapest, mentre presso Györ, nell´Abbazia Benedettina di Pannonhalma, è stato deposto il cuore del defunto, che come da tradizione dinastica, viene tumulato in altro luogo;  in tempi moderni l´estinto di turno ha preventivamente scelto anche luoghi fuori dall´Austria, come in questo caso.

No, lui non era un imperatore, come sul Ring qualche viennese si affrettava a precisare al solito turista disattento.  Eppure è stato accompagnato all´ultima dimora con tutto lo sfarzo che spettava agli imperatori: sono intervenuti gran parte della nobiltà europea e non solo europea, alti rappresentanti del clero, capi di stato e ministri da mezzo mondo, tra i quali facevano spicco le più alte cariche della Repubblica Austriaca, per questo anche puntualmente criticate dai repubblicani.  Ma t’immagini poi le critiche, se non ci fossero andati proprio…

Infatti Otto d´Asburgo, cittadino con passaporto tedesco, austriaco, ungherese e croato, che come suo padre Carlo I  mai  rinunciò ufficialmente alla corona perché “a loro data da Dio”, seppe però trovare nel suo impegno europeista il superamento del passato indicando ai popoli del defunto impero la nuova via.  Anche il Papa Benedetto XVI lo ha ricordato come grande europeista nel suo messaggio letto nel Duomo dal Cardinale Schönborn.

Ecco quindi perché anche a Vienna passano in secondo piano le battaglie legali che Otto ed altri Asburgo hanno condotto e ancora conducono contro la Repubblica Austriaca per riavere parte dei beni confiscati.

Tra i costumi, le insegne ed i gonfaloni di innumerevoli formazioni tradizionali, storiche, militari e clericali di tanti Paesi si è visto in corteo anche un fiero manipolo che esibiva un cartello con la scritta “Trieste”.  Grazie di essere venuti.

 

Qui la fotogallery

 

Die Anklopf-Zeremonie, la cerimonia del battacchio

1. Il maestro di cerimonia bussa con tre colpi al portone della chiesa. Dall´interno il padre cappuccino chiede: chi desidera entrare?
Quello risponde: Otto dAustria, già principe della Corona d’Austria Ungheria, Principe Reale di Ungheria, Boemia, Dalmazia, Croazia ecc ecc, per alcuni minuti —
Il padre cappuccino alla fine della lunga presentazione: non lo conosciamo.
2. il maestro di cerimonia bussa di nuovo con tre colpi. Dall´interno il padre cappuccino chiede: chi desidera entrare?
E quello da fuori: Dottor Otto d’Asburgo, Presidente della Unione Paneuropea, Membro del Parlamento Europeo, Doctor honoris causa…..ecc. ecc per alcuni minuti.
Il padre cappuccino allora, imperturbabile: non lo conosciamo.
3. Il maestro di cerimonia bussa ancora con tre colpi al portone della chiesa. Il padre cappuccino chiede: chi desidera entrare?
Il maestro di cerimonia: Otto, un comune mortale, un peccatore. E allora il padre: che entri pure! ed apre finalmente il portone.

Sembra che questa sia stata la ultima Anklopf-Zeremonie. Ma è difficile che a Vienna si rinunci per il futuro a queste coreografie, vista la mole di interessi specie di natura turistica legati al mito degli Asburgo.

(testi e foto di Ervino Schreiber, Vienna)

© 19 Luglio 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"