Cinque artisti per superare i confini con il linguaggio universale dell’arte
Ancora una volta è l’arte la prima disciplina pronta a superare definitivamente i confini culturali, sociali e politici di un territorio.
Tanto più se ci stiamo riferendo alle nostre terre, l’Italia e la Slovenia, e alle rigide barriere mentali – di entrambe le parti – rimaste intatte all’ufficiale caduta del confine del dicembre 2007 (con l’entrata della Slovenia in area Schengen). Jasna Merkù, Stefan Turk, Simon Kastelic, Sergio Pancaldi, Sandro Raman, assieme all’organizzatrice Monica Zaulovic, hanno voluto scommettere ancora una volta sul potere della creatività, come strumento fondamentale per superare le resistenze e promuovere il dialogo.
Con questo sogno hanno dato vita a “Rispecchi- Arti”, una mostra a dieci mani per cinque personalità del nostro territorio artisticamente molto differenti, unite dalla necessità di cancellare le ultime tracce di confine con il linguaggio universale dell’arte e un’affascinante “pluralità” del colore. Una mostra collettiva per ribadire l’incredibile potenziale di un popolo che porta con sé diverse lingue e diverse culture: ricchezza inestimabile e preziosa occasione di crescita individuale.
Il percorso visivo proposto dagli artisti invita i visitatori a perdere l’orientamento autocentrato, per aprirsi alla scoperta di infinite possibilità di rappresentazione. La sensazione sarà quella di rispecchiarsi nelle tele, nelle tavole di legno vivo, nella semplice carta dipinta, nella sconfinata contrada dei colori e cogliere il proprio riflesso per, finalmente, vedere.
La mostra inaugura venerdì 8 luglio, alle 18.30, presso al Castello di San Servolo, Capodistria (SLO), sede dell’esposizione.
© 4 Luglio 2011