La Voce di Trieste

Bosnia Erzegovina: l’altra faccia della luna

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Giovedì 19 maggio alle ore 19.00 incontro al Knulp con la giornalista Alda Radaelli

Usi e costumi, colori e sapori, ma pure arte, storia e, soprattutto, le persone. Perchè il modo migliore per capire la realtà è la conoscenza diretta, anche per abbattere i pregiudizi. Da qui l’idea di organizzare assieme una serata per raccontare quella parte di Bosnia Erzegovina – come ad esempio l’associazione Tuzlanska Amica e i ragazzi della “Casa Pappagallo” – un po’ diversa da quella rimasta impressa attraverso le immagini della guerra degli anni ’90. A farlo è la giornalista e scrittrice Alda Radaelli assieme all’associazione “Tenda per la Pace e i diritti” di Monfalcone.

Esperta di ex-Jugoslavia, Albania e interculturalità, Alda Radaelli ha vissuto la città di Sarajevo durante i mesi dell’assedio accanto ai suoi abitanti. Attraverso un itinerario fotografico ci condurrà per mano tra le vie del centro e della periferia, raccontando la storia della capitale bosniaca, le chiese, i caffé, la cucina, i luoghi della cultura e i suoi artisti, ma anche le sue contraddizioni.

Di vita vera in Bosnia Erzegovina parlerà anche la “Tenda”. Lo farà descrivendo alcune sue iniziative volte a conoscere e a far conoscere a studenti, a giovani e a meno giovani i territori colpiti dai conflitti balcanici degli anni ’90. Attività il cui risultato è stata la creazione di un’ampia rete di relazioni e progetti con numerose associazioni e realtà di Croazia, Serbia e Bosnia Erzegovina che operano per ricostruire il tessuto economico e sociale distrutto dalla guerra.

Tra queste Tuzlanska Amica, associazione con sede nel cantone di Tuzla e che si occupa del supporto di donne e bambini per il superamento dei traumi della guerra. Ma non solo: gran parte delle energie dell’associazione sono spese soprattutto a favore delle nuove generazioni, specie degli orfani di guerra. Per questo dietro alla sede di Tuzlanska Amica è sorta nel tempo la “Casa Pappagallo”, l’edificio dai colori sgargianti che le hanno dato il nome. Qui abita una decina di ragazzi orfani a cui, superati i 18 anni e per legge costretti a lasciare l’orfanotrofio, è stata data la possibilità di non rimanere per strada. Con, in più, l’opportunità di continuare gli studi e vivere assieme aiutandosi l’un l’altro fino a trovare un lavoro e a diventare indipendenti. Proprio i ragazzi della Casa Pappagallo (il nome, italiano, è legato al fatto che la struttura è stata costruita grazie alla collaborazione della Regione Emilia Romagna) saranno i protagonisti di uno dei progetti avviati dalla Tenda per l’estate 2011, da realizzare in collaborazione con alcuni studenti del l’Istituto d’arte E.U. Nordio di Trieste.

La serata, a ingresso libero, sarà anche occasione di una raccolta fondi per sostenere il progetto.

Alda Radaelli, giornalista e scrittrice, è autrice di servizi e fotoreportage sul tema dei dirtitti umani con particolare attenzione all’ex Jugoslavia e l’Albania, da dove nel 1965 ha pubblicato i primi reportage per Il Giorno di Italo Pietra. Concentra le sue ricerche sul tema dell’integrazione di culture diverse in Europa. Durante la guerra nei Balcani degli anni ’90 è rimasta a vivere nella città di Sarajevo, tra il 1993 e il 1997, fino a dopo l’assedio. Sul tema ha pubblicato “Sarajevo, la dimensione del sogno” (Ferrari Editrice, 1996) e “Sabur. Racconti d’amore e di massacro” (Infinito edizioni 2008).

Tenda per la pace e i diritti – Peace and Human Rights Tent è un’associazione di promozione sociale fondata il 9 maggio 2008. Nasce da un gruppo di persone attive già dal 2003 con l’inizio della guerra in Iraq. Tra le numerose attività dell’associazione, gran parte delle quali orientate verso la promozione della cultura dell’altro con progetti dedicati in particolare agli studenti delle scuole superiori, la Tenda ha gestito il percorso educativo del Treno della Memoria 2009 e, da un paio d’anni, la realizzazione delle “Carovane” nei paesi dell’ex-Jugoslavia. Iniziativa, quest’ultima, dedicata ad approfondire la conoscenza della storia, del territorio e soprattutto delle persone che hanno subito i conflitti balcanici degli anni ’90.

Tuzlanska Amica, fondata nel 1994 dalla dottoressa Irfanka Pašagi, psichiatra e premio Alexander Langer nel 2005, l’associazione opera nel cantone di Tuzla, città dove oggi vivono centinaia di profughi provenienti dalle aree di Srebrenica, Bratunac e da altre città colpite dalla guerra degli anni ’90. L’associazione è formata da un’équipe di donne, tra cui psicologi e medici, e offre assistenza alle donne e ai loro bambini per aiutarli a superare i traumi subiti durante il conflitto. Dalle donne l’intervento si è progressivamente orientato anche ai gruppi familiari, assistendo anziani e disabili. Ma l’associazione sta concentrando la sua azione soprattutto sui bambini: grazie a un progetto di adozioni a distanza Tuzlanska è riuscita a dare una famiglia a circa 950 ragazzi, diventando uno dei pochi luoghi dove la popolazione locale può ricevere aiuto psicologico e asssistenza medica, sociale e legale.

per maggiori informazioni
Tenda per la Pace e i Diritti:  mobile +39. 339. 1993253

© 18 Maggio 2011

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