La Voce di Trieste

I 35 anni della Contrada

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E’ stata presentata venerdì 13 maggio presso la Sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich a Trieste (Via Rossini 4) “La Contrada. 35 anni di teatro in mostra”, esposizione organizzata dal Teatro Stabile di Trieste e dall’Area Cultura e Sport del Comune di Trieste / Civici Musei di Storia ed Arte / Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”.

Ci sono proprio tutti, questi 35 anni di attività della piccola compagnia teatrale nata nel 1976 e che si è fatta strada nel tempo fino a diventare uno dei principali enti produttivi del Friuli Venezia Giulia, nota per i suoi spettacoli in tutta Italia. L’esposizione “La Contrada. 35 anni di teatro in mostra” sarà aperta al pubblico da sabato 14 maggio a domenica 12 giugno (ogni giorno – festivi compresi – dalle 9.00 alle 19.00). L’ingresso è libero.

Locandine, foto di scena, ma anche documenti storici, depliant, oggetti di scena, costumi e bozzetti accompagnano gli spettatori attraverso questo lungo arco di tempo, dallo spettacolo d’esordio in dialetto triestino (“A casa tra un poco” di Damiani-Grisancich) fino a “Daddy Blues”, la commedia con Marco Columbro e Paola Quattrini in scena al Teatro Bobbio proprio in questi giorni.
Attraverso le tre sale della mostra si snoda il lungo percorso iniziato il 22 aprile 1976, quando gli attori Orazio Bobbio, Ariella Reggio e Lidia Braico e il regista Francesco Macedonio diedero vita alla compagnia del “Teatro popolare La Contrada”; dagli spettacoli dialettali e per il teatro ragazzi dell’esordio fino alle prime produzioni per le tournèe italiane; dagli inizi, quando la compagnia era senza sede, fino all’acquisizione nel 1983 del “cinema-teatro Cristallo”, che nel 2007, un anno dopo la scomparsa di Orazio Bobbio, gli sarebbe stato intitolato; sino al riconoscimento nel 1989 da parte del Ministero dei Beni Culturali di “Teatro Stabile ad iniziativa privata”. Ci sono tutte le tappe salienti della compagnia triestina, che in poco più di trent’anni è riuscita a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama teatrale italiano, mantenuto anche dopo la scomparsa di Bobbio sotto la guida di Livia Amabilino.

La prima delle tre sale dell’Attilio Selva è dedicata alla storia della Contrada e al settore del Teatro Ragazzi, cui la compagnia si dedicò fin dall’inizio della sua storia, divenendo una delle maggiori realtà produttive in Italia. Si può seguire attraverso i vari pannelli esplicativi e i materiali esposti la fervente attività della Contrada dedicata al pubblico dei più piccoli: dal celebre “Marcovaldo” che effettuò diverse centinaia di repliche e fu ripreso in più edizioni, fino alle produzioni più recenti, passando per le rassegne ultradecennali di A Teatro In Compagnia e Ti racconto una Fiaba, che hanno intrattenuto e divertito tre generazioni di triestini.

La seconda sala è invece dedicata alle produzioni per il teatro cosiddetto “serale”. Decine e decine di spettacoli allestiti nel corso degli anni, sia per il circuito nazionale, sia in dialetto triestino, marchio di fabbrica della Contrada che dal 1986 (con la prima storica edizione di “Due paia di calze di seta di Vienna” di Carpinteri e Faraguna) inaugura tutti i nuovi cartelloni di prosa con un testo vernacolare. Assieme alla compagnia stabile della Contrada, con Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Maurizio Zacchigna e tanti altri, hanno contribuito a far crescere negli anni il nome della Contrada grandi attori come Sergio Endrigo, Dario Penne, Cochi Ponzoni, Lauretta Masiero, Isa Barzizza, Johnny Dorelli, Antonio Salines, Piero Mazzarella, Mimmo Lo Vecchio, Paolo Ferrari, Lidia Kozlovich, Gianfranco Saletta, Gianluca Guidi, Tullio Solenghi, Maurizio Micheli, Gianfranco Jannuzzo, Daniela Poggi.

La terza sala è infine dedicata ai numerosi “progetti speciali” che lo Stabile privato triestino ha organizzato negli ultimi dieci anni: otto edizioni delle Vie del Caffè; due Teatro Romano festival sotto la direzione artistica di Furio Bordon e due Teatri a Teatro a Trieste e provincia, diretti da Giorgio Pressburger; cinque partecipazioni alla prestigiosa manifestazione internazionale La Settimana del Cervello; il progetto sveviano, che ha portato la Contrada (tra le celebri Serate sveviane in Piazza Hortis e le stagioni successive) alla messa in scena quasi integrale dell’opera teatrale di Italo Svevo, con l’allestimento di dieci dei tredici testi che l’autore scrisse per le scene.
L’intera mostra si completa con due supporti audiovisivi che mandano in onda una serie di testimonianze di attori, registi e collaboratori della Contrada, un filmato realizzato in ricordo di Orazio Bobbio e un collage di spezzoni tratti dagli spettacoli più celebri.

Ingresso gratuito anche per la sezione “Conversazioni e incontri”, che saranno presentati nell’attigua Sala Bobi Bazlen del Gopcevich. Lunedì 23 maggio sarà presentato un excursus sui 35 anni della Contrada, ricco di aneddoti, ricordi e curiosità, testimoniati da Ariella Reggio, Francesco Macedonio e diversi altri personaggi che hanno fatto la storia della compagnia. L’appuntamento è infatti stato denominato “La Contrada racconta…”.

Giovedì 26 maggio e lunedì 6 giugno saranno invece presentate in due serate distinte “La Contrada a Leggìo”, che propone diversi brani tratti dai più celebri spettacoli della Contrada, recitati, per l’appunto, a leggìo dagli attori della compagnia. Giovedì 26 maggio saranno letti brani di spettacoli allestiti fra il 1976 e il 1997, lunedì 6 giugno verranno invece recitati spezzoni di commedie prodotte dal ’97 ai giorni nostri.

L’ultimo incontro, quello di giovedì 9 giugno, sarà invece interamente dedicato a Svevo, con la lettura di brani tratti dai dieci testi realizzati fra il 1998 e il 2009.
Tutti gli incontri, ad ingresso gratuito, avranno inizio alle 17.30 e saranno moderati da Paolo Quazzolo, responsabile delle relazioni culturali della Contrada.

© 14 Maggio 2011

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