La Voce di Trieste

Avvocati Senza Frontiere

di

Giustizia e società

Mezza Italia ed Europa hanno visto in televisione nei giorni scorsi lo scandalo della polizia italiana usata davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, ad un’udienza del processo Mills, per fermare e portar via con violenza, in sostanza sequestrare, un cittadino dai capelli bianchi soltanto perché osava contestare pubblicamente Berlusconi invitandolo legittimamente a farsi processare come tutti (ecco il video da YouTube).

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Mentre nessuno in Italia impedisce al potente e straricco Berlusconi, fuori e dentro il tribunale, di abusare dei suoi ruoli istituzionali per rivolgere continue ingiurie e minacce ? senza precedenti nazionali ed europei, e non concesse a nessun comune cittadino ? contro i pubblici ministeri ed i giudici che lo processano per dovere d’ufficio. Né di minacciare alla Magistratura e persino alla Presidenza della Repubblica modifiche costituzionali di semidittatura sulla linea del famoso progetto di riforme eversivo di Licio Gelli.

Ma questi eccessi velleitari del premier attuale stanno perdendo interesse quanto più assumono aspetti patologici e vengono rifiutati da un numero crecente degli stessi elettori del centodestra che avevano confidato nel personaggio quando mostrava maggiore lucidità.

Molto interessante, ora e per il futuro, è invece l’identità del cittadino così violentemente fermato e di chi rappresenta, perché è Pietro Palau Giovanetti, presidente di Avvocati senza frontiere – Movimento per la Giustizia Robin Hood, che hanno già dimostrato attenzione anche verso Trieste recependo e diffondendo molte delle inchieste e denunce che abbiamo pubblicato ora in rete con la Voce, e nel 2010 con la nostra precedente testata in edicola.

Avvocati senza frontiere è infatti una rete di legali, operatori del diritto, consulenti tecnici, professionisti, iurisperiti, istituita dal Movimento per la Giustizia Robin Hood – onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) indipendente da governi e partiti politici, per tutelare in ogni sede giurisdizionale interna e sovranazionale i “diritti negati” delle persone più deboli e  contribuire a far crescere la legalità e l’etica deontologica della professione forense.

ASF, che opera da oltre 25 anni, interpreta perciò il diritto come “limite al potere e difesa delle libertà e dell’eguaglianza e non già come strumento d’oppressione“, vuole rispondere ai bisogni delle classi meno abbienti e diffondere un’etica universale dei diritti umani, denunciando il fenomeno della corruzione giudiziaria e delle lobby che inquinano il regolare corso della giustizia, e vuole realizzare in concreto il rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Contatti e notizie dell’organizzazione sono tutti reperibili in rete. È possibile sostenerla anche destinandole con la dichiarazione dei redditi il 5×1000, mettendo la firma nel relativo primo rquadro «sostegno volontariato e non profit» ed indicando il suo identificativo: C.F. 97156190155.

© 12 Maggio 2011

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