La Voce di Trieste

Scandali coperti a Trieste

di

Editoriale

Molti lettori hanno appreso giorni fa dal quotidiano locale che la Giunta del Comune di Trieste ha deciso di costituirsi in una causa intentata privatamente dal sindaco Roberto Dipiazza contro l’editore del nostro precedente settimanale d’inchiesta a stampa, Il Tuono, Daniele Pertot, e contro di me quale allora direttore responsabile, ma non sanno ancora di cosa si tratti.

È un nuovo atto di uno degli scandali recenti più documentati e rivelatori non solo dell’amministrazione comunale Dipiazza, ma dell’intera rete di solidarietà trasversali politiche ed istituzionali che copre e condivide i malaffari di questa città. Ne pubblicheremo perciò nei prossimi giorni l’inchiesta completa, e ve ne anticipiamo una sintesi.

L’amministrazione guidata del sindaco Dipiazza ha organizzato e compiuto nel 2005-2006 la vendita, vietata dalla legge, di un terreno comunale a lui stesso, che l’ha unito ad altri suoi per farci una speculazione immobiliare rivendendo il tutto ai più potenti costruttori in rapporti col Comune e lucrandoci circa 200.000 euro. L’operazione è stata consentita e tenacemente coperta, oltre che dai funzionari, dal Consiglio comunale, opposizioni incluse, e da tutte le istituzioni coinvolte, nel silenzio quasi totale degli altri media locali nonostante una nostra intensa campagna stampa.

 

Ed il fatto e le sue coperture risultano senza precedenti, nemmeno nei Comuni di mafia. Mentre sulla denuncia penale presentatata nel 2009 la Procura della Repubblica continua a non dare notizia di esiti, benché i fatti siano perfettamente documentati con atti pubblici ed il sindaco l’abbia addirittura sfidata ed oltraggiata pubblicamente su questo con accuse false.

Dipiazza così ci ha potuto anche fare temerariamente causa per fermare la nostra campagna stampa, ed il nostro ex editore Daniele Pertot invece di difendere noi ha protetto di fatto lui. Ha infatti liquidato noi ed il giornale con l’addebito scritto di avere attaccato illegittimamente il sindaco, e si è poi costituito nella causa citando me per dissociarsi spostando anche l’udienza a dopo le elezioni (24 maggio), ed il Comune per la compravendita illecita, consentendo così alla Giunta del sindaco Dipiazza di intervenire ora a spese pubbliche nella causa in appoggio allo stesso Dipiazza, cioè contro gli interessi legittimi del Comune. Scandali negli scandali, insomma.

Complicato? Bizantino? Sì, ma dall’inchiesta che pubblicheremo tutto lo scandalo vi risulterà molto più chiaro, ed ancora più interessante del caso in sé. Perché è ovvio che il ‘sistema’ locale impressionante di solidarietà trasversali che è dovuto emergere in superficie con l’evidenza di una balena per salvare il Dipiazza e molti dei suoi da questo ‘incidente’ non l’ha fatto per simpatia o buon cuore. E che coincide con quello denunciato di recente sul Piccolo da Paolo Rumiz per gli altri e maggiori malaffari che stanno affossando Trieste.

Paolo G. Parovel

© 30 Aprile 2011

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