Greenpeace mobilita contro il nucleare per i referendum del 12-13 giugno
Con nota stampa diffusa il 19 aprile Greenpeace, sostenitrice delle energie rinnovabili, rileva che l’attuale governo italiano nuclearista, visti i sondaggi preelettorali contrari alle centrali nucleari ha presentato un apposito emendamento al testo di decreto legge ‘Omnibus’ (qui il testo) che conteneva la moratoria sul nucleare.
L’emendamento ricalca il quesito sul quale si voterà ai referendum del 12 e 13 giugno, e se approvato eviterebbe quel referendum specifico; rimarrebbero quindi al voto quelli per l’acqua pubblica e contro la giustizia ad personam.
Greenpeace ammonisce perciò che la scelta del governo non è fatta per convinzione ma è un artificio per non perdere il referendum. Infatti l’emendamento, oltre ad essere ancora solo una proposta, abrogherebbe soltanto la parte delle norme sul nucleare incluse nel quesito referendario, mentre il referendum avrebbe anche il significato politico ineludibile di un rifiuto popolare totale delle centrali nucleari.
Gli ambientalisti ricordano inoltre che questo referendum rimarrebbe comunque in essere sinché venisse soppresso su pronuncia della Cassazione, contro cui si potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale.
Perciò il Comitato nazionale Vota SÍ per fermare il nucleare non smobiliterà comunque sino all’eventuale pronuncia di Cassazione, ed il 26 aprile manifesterà a Roma ‘abbracciando’ in segno di solidarietà le ambasciate dei Paesi sinora colpiti dai più gravi incidenti nucleari: Giappone ed Ucraina, invitando le organizzazioni antinucleari locali ad iniziative analoghe.
A Trieste la questione dell’energia nucleare riguarda anche le iniziative italiane (nazionali e regionali) di partecipazione nella vicina, discussa centrale sloveno-croata di Krško, anch’essa in zona sismica e costruita in Slovenia a breve distanza dalla capitale croata, Zagabria, sul fiume Sava che confluisce nel Danubio davanti alla capitale della Serbia, Belgrado.
Il Comitato nazionale è contattabile alla mail segreteria@fermiamoilnucleare.it, ai numeri di telefono 06.90213377, cellulare 347.1065904 e fax 06.99367454, e su Facebook.
Fra Trieste, Slovenia, Croazia e Serbia operano invece sul problema Greenaction Trasnational e la sua collegata internazionale Alpe Adria Green.
© 20 Aprile 2011