La Voce di Trieste

“Anticorpi eXpLo” al Teatro Miela

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Il primo appuntamento giovedì 14 aprile

Associazione ArtistiAssociati – Circuito Danza Friuli Venezia Giulia e Bonawentura / Stazione Danza presentano Anticorpi eXpLo – tracce di giovane danza d’autore, primo festival della regione dedicato alla giovane danza d’autore italiana.

La prima serata, giovedì 14 aprile 2011, alle ore 21.00, vedrà protagonisti:

  • Silvia Gribaudi, A corpo libero: Lavoro che ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo. Vincitore Premio Giovane Danza D’ Autore Veneto – edizione 2009; vincitore Premio del pubblico Giovane Danza d’ Autore Veneto edizione 2009; Aerowaves – Dance Across Europe 2010.
  • Marco D’Agostin, Viola: Vincitore del Premio del Pubblico e della Giuria – Gd’A Veneto 2010.

Il viola, che nello spettro delle tonalità è associato alla lunghezza d’onda più corta e alla frequenza più alta, è considerato il colore del doppio, della transizione, ma anche della volontà di essere diversi e della carica erotica. Ha in sé la vitalità del rosso e l’intimità del blu ed esprime una forza di tipo primitivo, violento, istintivo. “Vìola” è la terza persona singolare del presente indicativo di “violare”, verbo il cui significato centrale è quello di “andare oltre una soglia con un’azione di forza o illecita”, e alla cui origine sta forse il termine latino ‘vis’, ovvero ‘forza’. Viola ragiona sulla violenza del porsi e sulle sue conseguenze.

  • Giuliana Urciuoli, Ex: Ex è uno studio sulla trasformazione e l’evoluzione, sul passaggio in diversi luoghi che appartengono all’essere, attraversato da mutevoli nature, che come un’energia lo percorrono spingendo dall’interno e diventando scheletro, linfa, stelo, corpo: natura primigenia, vegetale, animale, digitale e che pure appartiene al nostro trovarci in vita. Spesso la trasformazione degli esseri viventi ed il ricambio cellulare non sono processi graduali: avvengono con passaggi bruschi interrotti da attimi di quiete e silenzio… e così è per la percezione che abbiamo di questa stessa metamorfosi. In scena un corpo solo costruisce trame di interazione con le immagini videoproiettate sulla pelle.
  • Marta Bevilacqua, Nec nec: Nec Nec, ovvero: Né questo Né quello. Né una donna, Né un cavallo. Né una sposa, Né un fantoccio. Né sì, Né no. Né capo, Né coda. Sulla scena una figura femminile doppia indaga le sue diverse nature, senza venirne a capo, gioca con le sue contraddizioni senza trovarne la coda. La sua non è una metamorfosi, piuttosto la convivenza di trame differenti. Lei sa che il groviglio è una necessità creativa e gli strappi di un tessuto regolare sono l’unica possibilità di cambiamento.

Ingresso € 8,00, prevendita www.vivaticket.it

© 13 Aprile 2011

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