La Voce di Trieste

Ricordo di Erwin Pichl, insigne speleologo e naturalista triestino

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Nelle correnti complesse della vita accade di perdersi di vista materialmente, ma non nel cuore, rinviando di continuo il ritrovarsi proprio perché ci si sa comunque sempre raggiungibili a due passi. Finchè ti piomba addosso la notizia lacerante che uno di noi non è più.

E vi rimangono in sospeso per sempre le tante cose non dette e non fatte, perché non ci si è ricordati abbastanza del passo della saga nordica che ammoniva a non lasciare impercorso troppo a lungo il sentiero che conduce alla persona amica.

Così era accaduto a chi scrive con Erwin Pichl, insigne speleologo e naturalista triestino, e parte essenziale di tutta una compagnìa fraterna di amici nel mondo straordinario delle grotte, dei boschi, dei monti e delle specie viventi di cui sono così generose le nostre terre.

Tra le attività più note di questa nostra non piccola compagnìa di spirito ed opere ci sono quelle della celebre Sezione Geo-speleologica della Società Adriatica di Scienze, ora Società Adriatica di Speleologia, il combattivo Comitato regionale per la difesa dei fenomeni carsici la cui opera fu decisiva tra gli anni ’70 ed ’80, e la co-fondazione dell’efficiente società professionale Naturstudio.

Ma l’impegno qualificato e tenace di Erwin Pichl è culminato con la creazione di quell’unicum europeo ed internazionale che è lo Speleovivarium di Trieste, istituzione scientifica e divulgativa preziosissima di cui la nostra città non gli è ancora abbastanza grata, e che va ora ancor più visitata, riconosciuta e valorizzata ad onore della sua memoria. Per la quale vi proponiamo qui ciò che ha scritto, anche lui col cuore, Rino Semeraro sul numero 1/2011 di Cronache Ipogee.

Con la speranza che valga anche a far comprendere, attraverso la testimonianza operosa di Erwin, i valori e le atmosfere di quella passione naturalistica che riesce ad animare qui la vita e l’amicizia vera ed essenziale delle persone, in una tradizione secolare di appassionati e studiosi, continuando a donarci il superamento della cultura sterile dell’avere attraverso quella vitale dell’essere nell’armonia e meraviglia della natura.

(P.G.P.)


© 21 Febbraio 2011

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