Nuovo canile: WWF, Soprintendenza (e noi) contro politici e costruttori
Tanti i motivi che spingono ad opporsi al progetto presso Fernetti
Anche il WWF conferma in una nota stampa la sua contrarietà al progetto di canile comunale presso Fernetti perché inadatto per clima alle esigenze degli animali ricoverati, troppo lontano dalla città per chi vuole assisterli od adottarli, devastante per l’ambiente naturale dell’altopiano carsico un ampia zona (qui evidenziata sull’immagine satellitare: costruire con “materiali ecologici” non rimedia all’urbanizzazione del territorio) e prevede una spesa pubblica esagerata.
Il WWF precisa di averne chiesta invano dal 2006 al Comune una localizzazione diversa, documentandone tutte le ragioni e presentando anche apposite osservazioni alla variante n. 118 del piano regolatore, tuttora in discussione, e rileva che la sua contrarietà coincide con quella espressa e motivata dalla Soprintendenza ai beni architettonici ed al paesaggio.
Invece di insistere su questo progetto dannoso e dispendioso Comune, conclude la nota del WWF, dovrebbe occuparsi anzitutto di promuovere le adozioni dei cani abbandonati, oggi in gran parte “parcheggiati” a spese pubbliche ingenti, e spesso per anni, in canili del Friuli.
Con operazioni (come quella contro il Gilros) e scelte, aggiungiamo noi, che meritano indagini molto accurate. Aggiungiamo pure che l’amministrazione comunale, e l’intero apparato politico locale, dovrebbero spiegare meglio il perché della loro insistenza, o non-opposizione, su questo ed altri progetti e spese così assurdi da risultare vantaggiosi soltanto per i costruttori che si aggiudicherebbero l’appalto. E tendono ad essere curiosamente da anni, attraverso amministrazioni di vari colore, quasi sempre gli stessi.
In foto: un’immagine satellitare dell’area interessata, tratta dal progetto del Comune di Trieste
© 3 Febbraio 2011