La Voce di Trieste

“I due Foscari” di Giuseppe Verdi al Teatro Verdi

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L’opera inaugura il 2011 del Teatro: dirige il M° Renato Palumbo

L’anno 2011 al Teatro Verdi di Trieste si inaugura  nel segno di Verdi con la messa in scena di un titolo, “I due Foscari”,  assente dalle scene dal lontano 1983, quando nei panni del Doge di Venezia Francesco Foscari cantò il grande Piero Cappuccilli, in alternanza con un giovane Juan Pons  per la regia di Filippo Crivelli e la direzione di un giovanissimo Daniel Oren.
La realizzazione di questo allestimento è una coproduzione tra la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste e l’Associacion Bilbaina de Amigos de la Opera di Bilbao, andata in scena anche al Festival Verdiano di Parma nell’ottobre 2009.
Lo spettacolo si avvale della regia di Joseph Franconi Lee che racconta l’opera con le scene e i costumi di William Orlandi, le coreografie di Marta Ferri e le luci di Nino Napoletano. Di origini newyorkesi, Franconi Lee è stato allievo di Alberto Fassini con il quale ha realizzato – e dopo la sua morte ne ha curato la ripresa – alcuni prestigiosi allestimenti nei teatri d’opera di tutto il mondo.
Caso isolato nella produzione verdiana così lontano dalla prorompente vitalità delle opere giovanili degli anni Quaranta, “I due Foscari” ha un carattere più intimo, più vicino a opere successive come ad esempio “Luisa Miller” ed è l’opera  in cui la dimensione politica risulta meno intensa. Ma “I due Foscari” rappresenta anche una delle tappe più importanti nel percorso che condusse Verdi dai famosi “anni di galera” al traguardo raggiunto con Macbeth, primo grande capolavoro della sua giovinezza.
L’opera è decisamente sperimentale soprattutto sotto il profilo musicale con una strumentazione molto più raffinata dei lavori che la precedono e con una tavolozza orchestrale ricca e varia. Una ricerca che testimonia come Verdi stia sperimentando nuovi strumenti d’articolazione musicale, ma anche drammaturgica che vanno ad approfondire ed evidenziare l’evoluzione psicologica dei personaggi: il sincero pathos di Jacopo, la rabbia e la disperazione di Lucrezia, l’inerme sofferenza del Doge. Tre sono le figure intorno alle quali si muove il dramma: esse sono il nucleo, i rappresentanti di una illustre e nobile famiglia veneziana, protagonisti della trappola mortale di cui cadranno vittima.
Il melodramma si ispira a “The two Foscari”, dramma cupo e sanguinario di George Byron che Verdi, approfondendo il lato intimo e privato della vicenda, in qualche modo rende ancora più vivo e crudele, ma a cui toglie la forza originaria della passione politica che pervadeva il dramma originale del testo di Byron.
Sul podio, il M° Renato Palumbo che dirigerà le compagini artistiche dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi preparato dal M° Alessandro Zuppardo e la compagnia di canto in cui figurano i baritoni Luca Salsi in alternanza con Sebastian Catana nel ruolo di Francesco Foscari, il Doge; Stefano Secco e Riccardo Massi, i due tenori a cui è affidato invece il ruolo di Jacopo Foscari, mentre il ruolo di Lucrezia Contarini è affidato alle due soprano Maria Josè Siri e Latonia Moore e quello di Jacopo Loredano a Alexander Vinogradov.
Tutti sono al debutto sul palcoscenico del “Verdi”: fanno eccezione Stefano Salsi e Latonia Moore, l’uno, già apprezzato interprete di Belcore nell’ultima edizione triestina di Elisir d’amore, l’altra, delicata interprete dei ruoli di Liù, Mimì e più recentemente, di Elvira in Ernani.
Completano il cast Saverio Bambi nel ruolo di Barbarigo, Asude Karayavuz in quello di Pisana e gli artisti del Coro del “Verdi”, Dax Velenich, Francesco Cortese, Roberto Miani nel ruolo del Fante del Consiglio e Ivo Federico, Gianluca di Canito e Giovanni Alberico Spiazzi in quello del Servo del Doge.

Lo spettacolo si rappresenta il 21, 22, 23, 25, 26, 27 e 29 gennaio 2011.


© 18 Gennaio 2011

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