“26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori al Rossetti
Anno di ricorrenze, il 2024, e di conseguenti occasioni per ricordare, celebrare, imparare. Stanno andando in scena uno dopo l’altro gli spettacoli e le iniziative che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia realizza per festeggiare il doppio Settantennale del ricongiungimento di Trieste all’Italia e della propria fondazione, avvenute a poche settimane di distanza, nel 1954. 26 ottobre. Un mare di ombrelli di Gianni Gori, racconta proprio quell’evento, e contemporaneamente evoca un centenario: quello della radio. Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dal 1° al 10 novembre. «Quella radio che ancora era, in ogni casa, l’osservatorio e la finestra privilegiata sul mondo» ha giustamente commentato Gianni Gori, autore raffinato ed esperto del genere, a cui è stato commissionato il radiodramma che per la prima volta – oltre a essere trasmesso sulle frequenze Rai – sarà “rappresentato” nel suo farsi su una scena teatrale. Una sperimentazione che ha luogo grazie alla collaborazione della Rai – Friuli Venezia Giulia, con cui il Teatro ha avviato una fruttuosa sinergia, presentata lo scorso giugno. La radio ha compiuto 100 anni il 6 ottobre: quel giorno nel 1924 gli italiani ascoltarono l’annuncio – entrato ormai nella storia – dalla voce di Ines Viviani Donarelli. Da quel momento ha accompagnato ogni istante della nostra storia, certamente anche quelle ore concitate e davvero difficili da immaginare, di attesa del ricongiungimento di Trieste all’Italia. Nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la RAI Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo ha una “doppia anima”, radiofonica e teatrale. Per la regia radiofonica di Mario Mirasola, andrà in onda sulle frequenze Rai e invece in Sala Bartoli, in un’edizione teatrale curata da Paolo Valerio, porterà in scena il “dietro le quinte” del radiodramma: così il pubblico scoprirà i segreti di realizzazione di questo genere creando, a tutti gli effetti, un’interessante sperimentazione di “contaminazione”. Recitato da un ottimo assieme di interpreti – Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos, Mariella Terragni, Andrea Germani, Giulio Cancelli assieme a Ottavia Castellacci, Clara Fedi, Edoardo Pahor – lo spettacolo fa rivivere al pubblico le memorie e i sentimenti di tre diverse generazioni nell’attesa di un evento importante, atteso da nove anni. Un insegnante (triestino di adozione), la moglie (corista al Teatro Verdi), un figlio e una figlia studenti prossimi alla maggiore età, un suocero vedovo che ha vissuto pure (con l’uniforme del k.u.k) la “lunga notte” della prima guerra, sono le quattro voci principali che si scambiano il filo narrativo, quattro dei “numerosi” personaggi che si susseguono nelle sequenze del radiodramma. “Un mare di ombrelli” è l’immagine simbolo della città che, in quella “giornata particolare” sferzata dalla pioggia gelida, si riversa e dilaga verso le rive spinta da una commozione irrefrenabile. Il progetto 1954-2024: Trieste, l’Italia, il Teatro Stabile di cui fa parte lo spettacolo 26 ottobre. Un mare di ombrelli è stato il primo dei tre selezionati fra i progetti speciali del Ministero della Cultura ed ha il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione. Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dal 1° al 10 novembre. Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
© 1 Novembre 2024