La Voce di Trieste

“Il Canto della Malaguerra” al Magazzino 26

Guerra, eroismo, sacrificio, passione, forza, solidarietà, condivisione. Il Canto della Malaguerra racchiude un mix unico di sensazioni, sentimenti e accadimenti, tra storia e rievocazione, tra divulgazione e musica. Dalla Galizia a Gorizia la Grande Guerra dei fantaccini viene proposta in una panoramica viva e palpitante grazie alla commediografa Edda Vidiz. Lo spettacolo andrà in scena il 21 giugno alle 20.30, a ingresso libero, nella Sala Luttazzi di Trieste, al Magazzino 26 del Porto Vecchio, inserito nella rassegna “Una luce sempre accesa”, promossa e organizzata dal Comune di Trieste. Lo spettacolo è realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con Collettivo Terzo Teatro APS e andrà in replica a Gorizia il 22 giugno. Il Canto della Malaguerra porta alla ribalta le vicende sia dei fanti triestini, che servirono in obbedienza l’Imperial regio governo, sia degli irredentisti regnicoli, che combatterono per i Savoia. Con grande rispetto per i caduti di ambo le parti e per la particolare drammaticità del vissuto di un secolo fa da tante persone, lo spettacolo non intende mettere in risalto il lato oscuro degli uomini in guerra, quanto la solidarietà tra commilitoni che, nelle dure marce di trasferimento e nel fango delle trincee, trovarono sostegno nel canto. Brani del primo Novecento che, sia pur impregnati di paura, nostalgia e dolore, lenivano in parte l’oppressione dei loro animi e riuscivano a far ricordare loro di essere ancora uomini. Nel primo atto, il Fronte Orientale della Galizia dove si parla e si canta in dialetto con accenni in tedesco, sloveno e russo – le parlate dei soldati imperiali con i quali i triestini Austro-ungarici condivisero l’angoscia delle battaglie – ritornando, alla fine, accolti da odiati reduci “ex AU” in una città sotto una nuova bandiera. Nel secondo atto c’è il Fronte Italiano, dove si parla in lingua e si canta con vari accenti dialettali, quelli dei fantaccini del regno d’Italia: vittime sacrificali nelle mani di Cadorna e dei suoi generali, alcune volte trasformatisi in boia dei propri soldati. La regia è di Julian Sgherla. Con Riccardo Beltrame, Alessandro Colombo, Myriam Cosotti, Ennio Ficiur, Julian Sgherla, Leonardo Zannier. Ed Ernesto Giurgevich e Paolo Prelog. Musiche originali e concertazioni di Corrado Gulin al pianoforte e Piero Zanon al violino. Movimenti scenici a cura di Carolina Bagnati.

© 18 Giugno 2024

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