La Voce di Trieste

“La Nona” al Teatro Bobbio

Debutta, il 19 ottobre,al Teatro Bobbio, alle 20.30, La Nona di Roberto Cossa, drammaturgo italo-argentino, per la regia di Marcela Serli, con la traduzione di Pino Tierno e l’adattamento dei dialoghi in triestino della beniamina di casa Ariella Reggio, interprete dello spettacolo insieme a Paola Bonesi, Adriano Giraldi, Zoe Pernici, Marzia Postogna, Maurizio Repetto e Maurizio Zacchigna. Una commedia esilarante e profonda che vira dalla farsa alla tragedia, resa ancora più divertente dai dialoghi in triestino in cui “la nonna” protagonista è despota e parassita, consumando denaro ed energie della famiglia tutta; nell’originale una metafora del regime di Videla, qui simbolo crudele dell’avidità di una società vecchia e dispotica che si accanisce contro i più deboli. Scritta negli anni Settanta dall’autore italoargentino Roberto Cossa, La nona è una commedia, diventata notissima, che rappresentava in origine una chiara denuncia al regime dittatoriale di Videla, un sistema corrotto e malato che ha tristemente dominato l’Argentina al tempo. Seppur paradossale l’idea di associare il concetto di “potere” con la figura di un’esile vecchietta, si rivela efficacissima nel momento in cui si chiarisce il meccanismo che distrugge questa famiglia di popolani dall’interno. Ultracentenaria, vorace e feroce, la nonna consuma giorno dopo giorno la sua famiglia – la figlia nubile e i nipoti – gravando sulle loro finanze e sulla loro dispensa con una fame inarrestabile. Ma non è l’unica parassita della famiglia: c’è anche Ciccio, sedicente “artista”, che le studierà tutte pur di evitare di rimboccarsi le maniche sfruttando la cara nonnina nei modi più impensabili. Ma non ci riuscirà e sarà trascinato come gli altri verso la catastrofe. La nona si impone quale vigorosa e pregnante immagine del potere folle e distruttore, incarnato nelle sue forme più aberranti e luttuose. Una grande metafora, che la regista mette in scena con un allestimento di soli oggetti volutamente scarno, a cura di Andrea Stanisci con l’apporto prezioso delle luci di Bruno Guastini, intorno al quale gli attori si muovono continuamente in un eccesso di inutili tentativi di sottrarsi all’inevitabile. Serali ore 20.30, domenica ore 16.30. Per maggior informazioni: 040.948471; contrada@contrada.itwww.contrada.it

© 16 Ottobre 2023

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