La Voce di Trieste

“Piazza degli Eroi” al Rossetti

«Vienna, marzo 1988. Nel disegnare il suo estremo congedo dalla vita e dal teatro, Bernhard sceglie di dare un nome e un tempo all’ottusità brutale che vede avanzare. Ma, come sempre accade in un’opera di fantasia, l’Austria di Bernhard è insieme un luogo concreto e una metafora. Così come lo è la piazza che dà nome al testo, la stessa in cui nel 1938 Hitler annunciò alla folla acclamante l’Anschluss, l’annessione dell’Austria al destino nazista della Germania» sono le parole del regista Roberto Andò a introdurre gli spettatori alla visione di Piazza degli Eroi, spettacolo che vede coproduttore anche il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, assieme al Teatro di Napoli e alla Fondazione Teatro della Toscana. Piazza degli Eroi di Thomas Bernhard, diretto da Roberto Andò è in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti dal 16 al 21 novembre, interpretato da un cast di primo livello a partire da Renato Carpentieri e Imma Villa. Testo dall’estrema durezza, spesso associato al provocatorio testamento in cui Thomas Bernhard – che morì solo un anno più tardi – disponeva che nel suo paese d’origine fosse vietato pubblicare e mettere in scena qualsiasi sua opera, Piazza degli Eroi porta un messaggio importante: «Se è venuto il tempo di rappresentare in Italia Piazza degli Eroi – continua infatti Roberto Andò – è proprio perché, a dispetto della inedita precisione realistica di Bernhard, oggi per comprendere il senso di questo testo visionario e catastrofico non servono indicazioni di luogo e di tempo. Ognuno degli spettatori che assisterà a una recita di Piazza degli Eroi, capirà subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa. L’Austria di Bernhard (dallo scrittore intravista profeticamente nei primi consensi per Haider), nel giro di una trentina e passa d’anni, è ormai ovunque. La storia del professor Schuster, una mente matematica filosofica, suicida per protesta contro l’avanzare della barbarie antisemita, è raccontata dal drammaturgo in una partitura a più voci, modulando una orchestrazione perfetta dove appaiono come relitti citazioni di altri grandi testi – tra tutti, Il giardino dei ciliegi di Čechov. La piazza e le voci inneggianti che si levano a disturbare la mente sconvolta della vedova del suicida, sono la piazza e le voci che ovunque nell’Europa smarrita di oggi invocano l’uomo forte, “un regista che li sprofondi definitivamente nel baratro”, come dice lo zio Robert, il fratello del suicida, parafrasando lo stesso Bernhard». Attualissimo e antesignano in modo addirittura inquietante, Thomas Bernhard chiama dunque in causa noi, il nostro tempo, che troppo poco ha imparato dalla lezione del passato e che attentamente dovrebbe ascoltare voci del Novecento, incisive e pregne di saggezza e di dolore, come quella di questo autore. Roberto Andò definisce questo testo-testamento “un unico respiro furibondo” e lo affida a Renato Carpentieri un attore che percepisce geniale, intellettuale e complice. Ma l’intero cast – a partire da Imma Villa – appare in scena come un assieme privo di sbavature e perfettamente intonato. Lo spettacolo ha vissuto un insolito debutto in televisione, su Rai 5, dettato dalle esigenze della pandemia, ma è giunto anche alla sua naturale dimensione dal vivo, inaugurando con successo la stagione del Teatro di Napoli e avviando una ricca tournée nazionale che lo porta ora al Politeama Rossetti. Lo spettacolo replica alla Sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 dal 16 al 20 novembre e domenica 21 novembre alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Green Pass”. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511. Fotografia di Lia Pasqualino

© 14 Novembre 2021

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