“Mio eroe” al Teatro di Monfalcone
Martedì 6 e mercoledì 7 febbraio alle 20.45 torna al Teatro Comunale di Monfalcone, ospite della stagione di prosa e della rassegna “AltroTeatro”, Giuliana Musso, autrice e interprete fra le più autorevoli e intense della scena contemporanea. Nello spettacolo Mio eroe prodotto da La Corte Ospitale, di cui è autrice (con la collaborazione di Alberto Rizzi), regista e interprete, la Musso si ispira alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001-2014) e alla voce delle loro madri. Le madri interpretate da Giuliana Musso testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto, ma anche all’esperienza della morte in guerra in tempo di pace. Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, si fa spazio un discorso etico e politico: la voce della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana. Il dolore delle madri supera, quindi, la retorica militarista e affonda con forza in una più autentica ricerca di verità. In queste testimonianze femminili il tema della pace e il tema della maternità risuonano per quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente dileggiati. Alle 20.00, al Bar del Teatro, nell’ambito di “Dietro le quinte”, avrà luogo una breve presentazione dello spettacolo a cura di Roberta Sodomaco. Biglietti: Biglietteria del Teatro (0481 494 664), Biblioteca Comunale di Monfalcone, ERT di Udine, prevendite Vivaticket e su www.vivaticket.it; la Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.
Fotografia di Adriano Ferrara
© 1 Febbraio 2018