La Voce di Trieste

Vittorio Sgarbi porta “Caravaggio” al Teatro Bobbio

Arriva il 14 e 15 gennaio 2017 alle 20.30 al Teatro Bobbio di Trieste un fuori abbonamento da non perdere: Caravaggio, uno spettacolo di e con Vittorio Sgarbi che ci condurrà, attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, in uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino, e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio. La regia è di Angelo Generali. Una guida e un attore, con un copione da seguire e un palcoscenico da occupare. Soprattutto un mondo da far scoprire, andandoci dentro, così che il teatro diventa, dun colpo, cornice di dipinti che sanimano in video, dando corpo a ombre e luci, colori e chiaroscuri, forme e intenzioni. Caravaggio come non s’è mai visto, insomma. E anche un Vittorio Sgarbi inedito. Lincontro tra il critico darte e il pittore che solo nel Novecento si cominciò a comprendere appieno, avendo vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento e avendo rivoluzionato tecnica e punto di vista, precorrendo i tempi e influenzando larte successiva, dal Barocco fino allo stesso Pasolini, è uno spettacolo fatto di rigore, parole e suggestioni visive e sonore. Protagonista assoluta la pittura di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, che parla direttamente alla nostra coscienza di cittadini del secondo millennio. «Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito – racconta Sgarbi – tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio». Questo Caravaggio sul palcoscenico è capace di trattare i capolavori del maestro come una narrazione sensoriale, gli stupori e le paure inscritte nella sua pittura parleranno a tu per tu con ciascuno degli spettatori. Per maggiori informazioni: 040.948471/390613 contrada@contrada.itwww.contrada.it

© 10 Gennaio 2017

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