La Voce di Trieste

“Il giornalismo di pace”

Esiste un giornalismo di pace? Si e probabilmente dovrebbe avere uno spazio maggiore sui mezzi di comunicazione. Quotidianamente siamo infatti abituati a leggere reportage di guerra, articoli cioè che raccontano uno dei tanti, troppi conflitti attualmente in corso nel mondo. Il giornalismo di guerra, quello specifico settore del giornalismo, cioè, che si occupa della narrazione dei conflitti, è forse una delle specializzazioni più attraenti di questo mestiere: alcuni dei più famosi giornalisti della storia, infatti, hanno letteralmente segnato intere epoche con i loro scritti dai diversi fronti. Un po’ spericolato, un po’ romantico, il reporter di guerra ha sempre affascinato per la sua capacità di rendere comprensibile uno degli aspetti meno facili da capire del mondo, la guerra. Accanto a questo esiste però un altro ramo del giornalismo, forse meno noto, purtroppo, ma altrettanto importante per poter capire la società attuale: il giornalismo di pace. E proprio di questo tratta il libro a cura di Nanni Salio e Silvia De Michelis pubblicato dalle Edizioni Gruppo Abele. Semplicemente intitolato Giornalismo di pace, il volume rappresenta un ottimo tentativo di fornire una fotografia sull’attuale situazione di questo particolare settore, fornendo le coordinate necessarie per riuscire a ricostruirne la storia e gli sviluppi. “Il giornalismo di pace tratta della pace e delle possibilità di realizzarla”: con queste poche, ma importanti parole, il sociologo e matematico norvegese Johan Galtung fornisce la basi per riuscire a comprendere quel tipo di comunicazione di cui lui stesso è stato uno dei fondatori. Ma in che cosa consiste il giornalismo di pace? In poche parole: spiegare i conflitti e cercare soluzioni. Un lavoro assolutamente non facile, quindi, in quanto raccontare la guerra con questa prospettiva significa comprenderne la genesi, storicizzarla, individuare e analizzare le singole responsabilità dei soggetti coinvolti, cercando di dare voce a più persone possibile, ma soprattutto significa cercare possibili soluzioni per far sì che quel conflitto possa cessare e possa realmente nascere e svilupparsi la pace. Grazie agli scritti dello stesso Galtung e di altri professionisti del settore, come Jake Lynch, Giornalismo di pace fornisce un’esaustiva panoramica di questo tipo di comunicazione, arricchendo le parti più teoriche con casi studio molto interessanti e completi. Un volume che è sicuramente indispensabile per tutti i professionisti del settore, ma anche per i lettori che possono così incontrare un giornalismo diverso da quello che sono soliti leggere. Un giornalismo che ha come oggetto la pace.

© 19 Luglio 2016

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