«Sono Maria Cristina», un libro racconta la sua vita
Alcuni personaggi storici sembrano rimanere un po’ nell’ombra, quasi come se si fossero persi nei meandri della memoria in attesa di uno storico che riprenda in mano la loro vita e la racconti in un libro: è questo, in parte, il destino di Maria Cristina di Savoia, che ha dovuto attendere la bravissima giornalista e storica Cristina Siccardi per vedere finalmente la sua breve vita venire raccontata con attenzione e precisione. Nasce così «Sono Maria Cristina». La beata regina delle Due Sicilie, nata Savoia che le Edizioni San Paolo hanno mandato in libreria da poche settimane. Nelle 200 pagine del libro, Cristina Siccardi riesce a tratteggiare con dovizia di particolari la vita di questa donna assolutamente unica, destinata, contro il suo volere, a diventare regina consorte della Due Sicilie avendo sposato, nel 1832, Ferdinando II. Un matrimonio, come spesso accedeva nella grandi famiglie del tempo, combinato per ragioni meramente di potere e che Maria Cristina si trovò a dover accettare. “La decisione di sposarsi – scrive infatti Siccardi – fu, di fatto, per Maria Cristina un’immensa sofferenza” ma che la futura regina accetto “per seguire la volontà di Dio”. Ed è proprio questa sua forte e sincera fede che caratterizzerà l’intera sua vita e che sarà celebrata dalla beatificazione avvenuta nel 2014. Un’esistenza che lei avrebbe preferito donare totalmente alla Chiesa, entrando in convento, ma che fu comunque felice accanto al consorte e alla guida di un popolo che seppe riconoscerne le grandi qualità. Purtroppo fu però anche un’esistenza molto breve: Maria Cristina, infatti, morì ad appena 23 anni per le complicazioni successive al parto del futuro re Francesco II. Cristina Siccardi riesce a descrivere con dovizia di particolari la vita della “reginella santa”, come venne preso chiamata, attingendo le notizie dall’epistolario della stessa Maria Cristina e dai ricordi di chi le fu accanto. Quello che ne nasce è dunque un ritratto più vicino alla persona che non al ruolo di consorte del re, donando così un’immagine più umana e vicino alla realtà rispetto a quella fornita spesso dalla storiografia ufficiale.
© 17 Giugno 2016