La Voce di Trieste

“Figli di un Dio minore” al Rossetti

È molto più di uno spettacolo, Figli di un Dio minore di Mark Medoff, che va in scena al Politeama Rossetti mercoledì 20 e giovedì 21 gennaio per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale. O per lo meno è uno spettacolo molto speciale. È un progetto importante, basti pensare che la messinscena è stata preceduta da un approfondito laboratorio dedicato a giovani interpreti, sordi o con l’udito parzialmente danneggiato, attori udenti e ad esperti della lingua dei segni e delle tematiche delle diverse abilità, per studiare il testo e le potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale: ciò al fine di rendere perfettamente fruibile a spettatori udenti e non udenti tutto ciò che avviene sul palco. E rappresenta anche un’occasione per il teatro italiano, rara e preziosa: quella di generare un confronto fra universi comunicativi separati e sovrapposti, in rapporto con le relative implicazioni umane, sociali e pedagogiche. Il regista, Marco Mattolini, i protagonisti, Giorgio Lupano e l’attrice sorda Rita Mazza e i produttori, si sono dunque impegnati molto ed ora lo spettacolo finalmente arriva anche sul palcoscenico dello Stabile regionale, nell’ambito di una applaudita tournée.

Il debutto nel 1980

Figli di un Dio minore di Mark Medoff nasce nel 1978 come testo drammaturgico e debutta negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua inglese fu fugacemente ospite al Festival di Spoleto nello stesso anno, mentre celeberrima è stata la trasposizione cinematografica del 1986, interpretata da un impeccabile William Hurt e da Marlee Matlin che vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe. Oggi il messaggio del testo è di immutata forza e attualità: le difficoltà di rapporto fra James, insegnante logopedista e Sarah, giovane sorda, travalica lo specifico della distanza fra i mondi degli udenti e dei non udenti, per diventare emblema del confronto fra le tante solitudini legate alle diverse appartenenze sociali e culturali. La trama immagina che James Leeds inizi la sua collaborazione con un Istituto per sordi: i suoi metodi anticonvenzionali sono guardati con sospetto dal direttore, ciononostante Leeds va avanti per la sua strada e raccoglie ottimi risultati dai suoi problematici allievi. C’è una sfida però che vorrebbe vincere: Sarah. È giovane, bella, intelligente e sorda dalla nascita. Accolta fin da bambina dalla scuola e lì diplomata, accetta il lavoro limitante di cameriera, pur di rimanere entro i confini del suo rassicurante mondo di silenzio. Fiera della sua diversità si esprime solo attraverso la lingua dei segni e si rifiuta di parlare, per non affrontare la difficoltà di emettere suoni che non ha mai potuto sentire e che potrebbero renderla ridicola, criticabile, dunque davvero “diversa” e insicura. Leeds non si arrende, ma anche Sarah lo sfida: due caratteri forti che si mettono reciprocamente alla prova e contemporaneamente si attraggono, fino ad innamorarsi. Un rapporto che, se da un lato li riempie di gioia, dall’altro pone loro ulteriori difficoltà, anche a causa delle gelosie e dei sospetti del mondo esterno. Figli di un Dio minore replica mercoledì 20 e giovedì 21 gennaio alle 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti inserito nell’abbonamento altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

© 18 Gennaio 2016

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