“Putele… e Putei. Carpinteri e Faraguna 101” al Teatro Bobbio
Preparatevi a un nostalgico ed esilarante viaggio nella Trieste di un tempo, quella della “Defonta” e dell’ordine austriaco, con lo spettacolo Putele… e Putei. Carpinteri e Faraguna 101, un Evento Speciale in scena al Teatro Orazio Bobbio il 2 febbraio alle ore 16.30. «Ma te se ricordi de quando che iera l’A.?», «Ah, no se parla più el dialeto de una volta…», «Eh, i tempi xe cambiai…», quante volte sentiamo dire queste frasi? O forse siamo proprio noi a pensarle e dirle? Putele… e putei – Carpinteri e Faraguna 101 è un tuffo in quel passato di cui tutti parlano, quella nostalgica età dell’oro di quando c’era la “Defonta” attraverso gli scritti di Lino Carpinteri e Mariano Faraguna. Questa produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste, diretta da Giacomo Segulia, celebra il centenario della nascita di queste due figure iconiche della letteratura triestina. I loro testi, ricchi di umorismo e saggezza popolare, prendono vita sul palcoscenico in un collage di racconti, poesie e frammenti tratti da opere come Co ierimo putei, Cosa dirà la gente e Le Maldobrie. Guidati dalla straordinaria Ariella Reggio, affiancata da Adriano Giraldi, Enza de Rose e Giacomo Segulia, gli spettatori saranno trasportati in un’atmosfera familiare e al tempo stesso onirica. Ariella Reggio – come il nonno protagonista del celebre volume Co ierimo putei – racconta del mondo di ieri a due giovani in scena, creando un incontro-scontro tra generazioni, come accade tra genitori e figli, tra nonni e nipoti. Lo spettacolo è uno spaccato di vita familiare con al centro una nonna (Ariella Reggio), suo figlio (Adriano Giraldi) e i suoi due nipoti (Enza De Rose e Giacomo Segulia). Nulla però di naturalistico. Questo quadretto prende vita in un luogo magico, quasi onirico: una stanza stracolma di libri e con una poltrona – quella della nonna, su cui si siede sempre lei e solo lei può sedervisi, come spesso avviene nella vita comune. Verranno a farle visita i due nipoti – in bilico tra l’amore per la nonna e la noia dell’obbligo di doverla andare a trovare – e suo figlio, un po’ succube della figura materna a tratti ingombrante. Le parole dello spettacolo sono un collage di vari testi di Carpinteri e Faraguna, da Co ierimo putei a Cosa dirà la gente, da Debegnac Debegnac alle celeberrime Maldobrie. Questi titoli sono libri conosciutissimi dai triestini e che i più giovani forse hanno conosciuto solo attraverso i genitori o i nonni, magari perché venivano letti a casa o perché li si trovano nelle librerie di famiglia. Ecco il perché del focus sulle persone e sui libri, sulle relazioni tra le persone e quelle tra le persone e i libri, oggetti in grado di passare tra generazioni portando avanti le storie di cui sono fatti. Biglietti anche su vivaticket, informazioni: 040.948471; contrada@contrada.it; www.contrada.it e App Contrada
© 29 Gennaio 2025