“Dal Vivo. I settant’anni del Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”, il volume che celebra i 70 anni dalla fondazione
Dal Vivo. I settant’anni del Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: questo il titolo del volume edito da Electa, a cura di Paolo Quazzolo, con una introduzione di Roberto Morelli con cui il Teatro Stabile celebra l’importante traguardo dei 70 anni dalla fondazione. Il lavoro è stato presentato questa mattina, sabato 21 dicembre, nel foyer del Politeama Rossetti di Trieste nel corso di un incontro con gli autori moderato da Pietro Spirito e rivolto al pubblico e alla stampa. Introdotto da un intervento di inquadramento generale del giornalista Roberto Morelli e da una sua intervista al presidente dello Stabile, Francesco Mario Granbassi, il volume procede con il racconto di Paolo Quazzolo dei 70 anni di storia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ripercorsi attraverso i risultati artistici, culturali, le evoluzioni economiche e politiche dell’istituzione, ricordando l’opera di registi, attori, scenografi, costumisti, ma anche di tutti coloro che hanno agito dietro le quinte, a partire dai sei direttori che in questi sette decenni si sono alternati alla guida dello Stabile regionale. Sono Sergio D’Osmo, che diresse lo Stabile per quasi 35 anni; Furio Bordon, cui spettò il compito di aprire la programmazione a nuovi generi; Mimma Gallina, prima donna a dirigere un Teatro Stabile italiano; Antonio Calenda per quasi vent’anni alla guida del Teatro; Franco Però cui è spettato il difficile compito di affrontare i primi momenti dell’emergenza covid; Paolo Valerio, impegnato oggi in una programmazione sempre più vasta e diversificata. Sono i loro scritti a introdurre le schede di approfondimento di oltre 50 spettacoli di produzione che sono stati selezionati quali rappresentativi dell’attività di questi sette decenni, dei risultati, delle emozioni, delle utopie che lo Stabile ha espresso cogliendo gli stimoli della comunità in cui si radica e portando il nome del Friuli Venezia Giulia e la sua unicità culturale in tutta Italia, attraverso le tournée: pensiamo al recente successo de La coscienza di Zeno di Italo Svevo, con Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio, applaudita nei maggiori teatri italiani per il secondo anno consecutivo (e ci sarà anche una terza stagione). Tutti i 650 spettacoli prodotti – il ricco “repertorio” dello Stabile, composto da grandi produzioni, spettacoli pensati per spazi contenuti o site-specific, da lavori destinati alla platea adulta o per ragazzi, da opere della grande tradizione e da drammaturgia contemporanea, da testi italiani e internazionali – sono poi menzionati dettagliatamente nella sezione della Teatrografia. E fra i circa 2500 eventi ospiti – tra compagnie di prosa, gruppi sperimentali, concerti, spettacoli di danza, operette, commedie musicali, musical – viene naturalmente ricordato l’impegno profuso dal Teatro Stabile nel campo del musical, affidato alle cure del direttore organizzativo Stefano Curti, che nel giro di pochi anni ha trasformato il Politeama Rossetti in un punto di riferimento internazionale per questo genere con operazioni come i recenti The Phantom of the Operae Les Misérables The Arena Musical Spectacular. Un volume celebrativo se da un lato documenta la storia passata, dall’altro deve guardare al futuro e tratteggia dunque un Teatro Stabile che si impegna a rispondere alla richiesta di pubblici sempre più diversificati, conciliando il ruolo culturale con quello di intrattenimento, sapendo parlare alle grandi platee ma anche a pubblici scelti, guardando alla tradizione passata ma anche al contemporaneo, parlando in modo diretto al pubblico di oggi. «Il periodo del covid aveva fatto temere che l’istituzione teatro fosse giunta al capolinea e che il pubblico difficilmente sarebbe ritornato a popolare le sale» riflette Paolo Quazzolo. «Così non è stato, oggi il pubblico è tornato ad affollare il Politeama Rossetti, perché il teatro, nonostante i numerosi e temibili concorrenti, ha il privilegio e l’unicità di essere uno spettacolo “dal vivo”. E non è un caso che il volume dedicato al settant’anni dello Stabile sia stato intitolato, appunto, “Dal Vivo”». La pubblicazione del volume sul settantennale è parte del progetto “1954-2024: Trieste, l’Italia, il Teatro Stabile”, che è stato il primo dei tre selezionati fra i progetti speciali del Ministero della Cultura ed ha il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia.
© 21 Dicembre 2024