Lorenzo Balducci al Teatro Bobbio
Attore poliedrico e star del web, Lorenzo Balducci farà divertire il pubblico della Contrada, mercoledì 6 marzo, alle 20.30, al Teatro Orazio Bobbio, con il suo nuovo spettacolo E.G.O. L’arte della felicità, in cui tratta, come sempre, temi “scomodi” che riesce a rendere esilaranti. Chi non si è posto l’amletico dubbio di cosa ci aspetti al termine della nostra esistenza? Balducci passa in rassegna le più tragicomiche strategie con le quali rifuggiamo la nostra dipartita, come l’ossessione per la chirurgia plastica o l’uso spasmodico di app per incontri per esorcizzare solitudine e vecchiaia. Ma la paura della morte è anche un business colossale. Ne sanno qualcosa le industrie farmaceutiche, spacciatrici di elisir di eterna giovinezza, o le agenzie funebri, che organizzano esequie anche per i nostri cari animaletti estinti. Dopo il successo di Allegro non troppo e del recente Fake, torna la graffiante ironia di Lorenzo Balducci a chiusura di un’ideale trilogia di spettacoli che, utilizzando il classico registro ironico e provocatorio della stand up comedy, hanno sempre trattato temi impegnativi e di rilevanza socio-culturale. Col suo inimitabile stile da performer, (che lo ha reso star del web), prendendo spunto dall’arguta frase di Marcello Marchesi «Spero che la morte mi colga ancora vivo», lo spettacolo passa in rassegna tutte quelle ridicole strategie con le quali cerchiamo di allontanare dal pensiero la paura della nostra fine (E.G.O. è infatti l’acronimo di Extreme Game Over) che non si declina solo come paura della morte fisica, ma anche freudianamente come paura del cambiamento, dell’invecchiamento, della solitudine e dell’abbandono. Ed ecco allora le nuove frontiere della chirurgia estetica per esorcizzare la vecchiaia, con interventi anche sotto la cintura (di cui l’Italia detiene il primato) con ringiovanimenti, rimpolpamenti o allungamenti vari, perché la paura della morte è anche e soprattutto un business che fattura miliardi. Cita così le industrie farmaceutiche, ormai a pieno titolo “spacciatrici” di eterna giovinezza, che si arricchiscono proponendo improbabili e grotteschi elisir di eterna giovinezza (come la placenta di pecora o il veleno d’api o… imbarazzanti rimedi casalinghi “fai da te”). Eppure, secondo alcune religioni, (in particolare Il Buddismo) incorporare la consapevolezza della morte nella vita quotidiana, garantisce di vivere esistenze pienamente realizzate e felici. Esattamente l’opposto di ciò che avviene nella nostra società, dove impera la paura della solitudine, quel vuoto esistenziale da cui nascono dipendenze, compulsioni sessuali (aiutate da applicazioni per incontri sempre più mirate a soddisfare un consumismo di corpi), e quella smania di fama, potere e successo che accomuna emblematicamente vecchi politici e giovanissimi utenti di Tik Tok. E poi ci sono le agenzie funebri, altro business che fattura miliardi facendo leva sulle nostre paure, che organizzano cortei ed esequie per i nostri cari animaletti estinti, quei simpatici evergreen in grado di farci messaggiare con i nostri defunti con tanto di emoticon facciali durante la trance. Come negli altri spettacoli, non mancheranno incursioni nella filosofia e nella letteratura, senza tralasciare però una confessione più intima e personale dello stesso Balducci sul tema della perdita e di come questa aiuti paradossalmente a ritrovare un senso profondo all’esistenza. Lo spettacolo, scritto come i precedenti da Riccardo Pechini e Mariano Lamberti (che ne cura anche stavolta la regia), trova in Lorenzo Balducci un interprete ideale, capace con il suo grande talento di performer di divertire pur trattando temi importanti, passando con disinvoltura da Kierkegaard, Heidegger e Hillman a una coreografia sulle canzoni di Paola e Chiara. Informazioni: 040.948471; contrada@contrada.it; www.contrada.it
© 1 Marzo 2024