La Voce di Trieste

Incontro “La vita altrove” all’Area Science Park di Padriciano

Venerdì 3 dicembre, alle ore 15.00, all’Area Science Park di Padriciano, si terrà l’incontro storico divulgativo La vita altrove, con la proiezione del cortometraggio documentario Fermata Padriciano di Elisa Cozzarini e la presentazione dello spettacolo Tempo d’attesa di Pietro Spirito ed Elke Burul di scena al Teatro dei Fabbri dal 9 al 12 dicembre. L’incontro si tiene all’Area Science Park, là dove fino ai primi anni Ottanta, prima dell’insediamento di Area, era attivo un campo profughi per stranieri, un luogo di speranza e che ora ospita il polo scientifico internazionale. Un posto e una storia cui si sono ispirati il giornalista e scrittore Pietro Spirito e l’attrice e regista Elke Burul che ne hanno tratto lo spettacolo Tempo d’attesa prodotto dalla Contrada, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Di questo luogo particolare, un centro d’accoglienza per profughi stranieri in fuga dai Paesi comunisti dell’Europa orientale, abitato da intellettuali, oppositori, persone colte e artisti, della sua storia – una struttura che era anche un centro di raccolta informazioni – dello spettacolo e del documentario parleranno, durante l’incontro preceduto dalla proiezione del documentario Fermata Padriciano, in diretta su streaming, Caterina Petrillo, Presidente dell’Area Science Park, la storica Anna Maria Vinci, Elke Burul, Elisa Cozzarini, Pietro Spirito e Viktor T. Foia, ex profugo e ingegnere informatico, attraverso le domande di Livia Amabilino, Presidente della Contrada che modera l’incontro. La produzione Contrada Tempo d’attesa, che andrà in scena al Teatro dei Fabbri di Trieste dal 9 all’11 dicembre alle 20.30 e il 12 dicembre alle 19.00, è un progetto realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, su testo di Pietro Spirito e Elke Burul per la regia di Elke Burul. È la storia immaginaria del fotografo cecoslovacco Krystof Paklic, in fuga dal suo Paese. A Padriciano, dove ora sorge l’Area di Ricerca, dagli anni Sessanta ai primi anni Ottanta era attivo un campo profughi per accogliere le persone in fuga dai Paesi comunisti dell’Europa orientale. Gli ospiti della struttura spesso erano intellettuali, oppositori, persone colte, artisti come il fotografo protagonista della storia. A mettere in scena la vicenda, idealmente ambientata nel 1972, saranno la stessa Elke Burul, Maurizio Zacchigna, Daniela Gattorno e Omar Giorgio Makhloufi. Qui il link per iscriversi all’incontro: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_sUHrgny9T2CtwNh6HCJvuQ Fotografia di Fabio Rinaldi

© 30 Novembre 2021

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