La Voce di Trieste

“Affamati” al Teatro dei Fabbri

Due nomi noti e molto amati a Trieste saliranno sul palco dei Fabbri il 25 e 26 novembre alle 20.30: Ariella Reggio e Sara Alzetta in Affamati, una produzione Contrada, accompagnate dalla musica di Paolo Butti. Insieme racconteranno storie da piangere – se non fossero da ridere – sulla difficoltà di autonomia affettiva. «Pensavo infatti- spiega l’attrice e regista dell’appuntamento Sara Alzetta – alla frase “donne e uomini in preda del bisogno d’amore, ecco quello che siamo”. Di chi è la frase? di Freud? di Orietta Berti o di Moana Pozzi? O, come sempre, di Albert Einstein? Chi può rispondere meglio della Madonna (una Madonna tra Nazareth e la via Emilia) o di una prostituta che dimentica sua figlia in auto?» Una decina di pezzi, di storie, rese simpatiche e affrontate con ironia, su un tema così delicato: quello che parla della nostra società, così cannibale, in cui ci divoriamo tutti, perché non siamo in grado di gestire i nostri vuoti. Da Cassandra con le sue nefaste previsioni (fatte al telefono), a Clitennestra ed Agamennone, ma anche estratti presi da Virginia Woolf, passando per la storia di Valeria Solanas che sparò ad Andy Warhol, alle considerazioni sulla questione del linguaggio, del giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi. Per concludere non mancherà la riflessione di Mazzini che diceva “Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali. Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna. Un lungo pregiudizio ha creato, con una educazione disuguale e una perenne oppressione di leggi, quell’apparente inferiorità intellettuale, dalla quale oggi argomentano per mantenere l’oppressione”. Una carrellata di personaggi in scena, da quelli che hanno affrontato il tema a quelli distrutti dal loro bisogno di amare, che in fondo è un bisogno così attuale, in questa nostra società cannibale consumistica e divoratrice. «È una provocazione certo – prosegue Sara Alzetta – questa che mettiamo in scena e che nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, ha lo scopo di delineare un quadro della nostra società cannibale, divisa tra il bisogno di predare e di farsi divorare». Tanti appuntamenti per sognare e riflettere insieme sotto il tetto a botte del Teatro dei Fabbri e l’insegna di Bruno Chersicla “Teatro dei Fabbri”. Per informazioni contrada@contrada.it oppure 040947481.

© 23 Novembre 2021

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