“La memoria e la scelta/III – Le Scelte” al Teatro Rossetti
Cinque serate di spettacolo e di riflessione, cinque momenti in cui – attraverso un emozionante collage di letture, momenti musicali, video – gli allievi dei licei di Trieste si fanno portatori di un messaggio fondamentale per il futuro: scegliere si può. Anche davanti all’abisso più nero si può far prevalere un atteggiamento a favore della vita. È questo il senso del progetto La memoria e la scelta/III – Le Scelte curato dalla giornalista Paola Pini assieme – per la parte cinematografica – a Daniele Terzoli e Gianluca Guerra, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha ideato e realizza ormai per il terzo anno, in collaborazione con il Comune di Trieste, con il Servizio Pubblico di Mediateca e La Cappella Underground. Ciò che rende il progetto ancor più bello, necessario, prezioso sta proprio nel fatto che i protagonisti sono i ragazzi – il futuro – gli allievi dei licei “Carducci/Dante”, “Galilei”, “Nordio”, “Oberdan”, “Petrarca” e “Prešeren” che si alternano sul palcoscenico della Sala Bartoli, in formazioni diverse, ogni sera, da martedì 22 a sabato 26 gennaio sempre alle ore 21. A coronare significativamente questa terza edizione è stato poi l’invito da parte del Comune di Trieste a essere presenti con un momento di letture, musica e canto tratto da La memoria e la scelta/III alla Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale, dopo la cerimonia del Giorno della Memoria, domenica 27 gennaio alle 12. La memoria e la scelta/III si concentra nel 2019 proprio sul sul concetto della SCELTA, indagato attraverso la memoria ed i suoi insegnamenti. “Sarei stato carnefice o ribelle?” di Paul Bayard è la base per esplorare alcuni personaggi emblematici, autori di azioni di opposizione o resistenza non violenta, capaci di far prevalere un atteggiamento a favore della vita. L’indagine, di sera in sera, toccherà diversi episodi e diverse pagine di memoria, riportando alla luce ricordi, immagini, figure esemplari e inducendo la platea alla riflessione.
Gli appuntamenti
Così martedì 22 gennaio, la serata verterà sulla figura e sulla scelta di Aristides de Sousa Mendes, diplomatico portoghese. Dal 1939 fu a Bordeaux e assistette al limitarsi dell’“amichevole neutralità” mantenuta rispetto al conflitto dal suo paese, che – fu chiaro ad un certo punto – non si sarebbe spinto fino ad abbracciare i valori umanitari e a venire in aiuto ai sempre più numerosi rifugiati. L’amicizia con il rabbino rifugiato Jacob Kruger lo rese sensibile alla situazione degli ebrei, che dovevano al più presto fuggire dalla Francia, tanto che decise – contro le leggi e le indicazioni del dittatore Salazar – di rilasciare visti a tutti, come se non esistessero più nazionalità, razze, religioni. Nonostante gli fosse stata revocata la possibilità di rilasciare visti, e a proprio rischio, proseguì anche nell’illegalità, validandone oltre 30.000 e salvando la vita a molte persone.
Il 23 gennaio saranno al centro delle letture i fratelli Hans e Sophie Scholl, giovani, tedeschi eppure capaci nel 1942 – mentre il nazismo era potentissimo, incuteva terrore e soffocava con la morte ogni espressione di dissenso – di operare come esponenti del movimento “La Rosa Bianca” che resisteva e si opponeva al regime hitleriano e cercava di risvegliare nella popolazione di Monaco l’orgoglio per il nobile pensiero tedesco del passato (Goethe, Schiller, Novalis) e di sconfiggere negli individui il senso di solitudine davanti alla minaccia, e la paura di pensare liberamente.
Giovedì 24 gennaio ci si interrogherà invece su cosa distingua un carnefice da un ribelle, ricostruendo la storia del Battaglione 101: non era un’unità militare, ma un corpo di polizia. Composto di riservisti, non giovani, quasi tutti senza esperienza di tipo militare. Quando in Polonia dovettero esercitare i metodi della “soluzione finale” ne furono inizialmente sconvolti, ma poi si risolsero – all’80%-90% – ad uccidere gli ebrei innocenti, quasi che il senso di responsabilità individuale fosse attutito dal gruppo, dalle direttive ufficiali… Quale gruppo, anche oggi, è immune da un simile rischio? Perché solo pochi hanno saputo e sanno scegliere l’umanità?
Milena Jesenská è la figura che ispirerà pensiero al pubblico nella serata di venerdì 25 gennaio: giornalista e traduttrice ceca, celebre per la sua amicizia con Kafka, Milena è una donna davvero da ammirare. Coraggiosa e vibrante di un amore per la libertà che le diede il coraggio di imporre la propria volontà al volere del padre prima, e di opporsi poi al fascismo e al nazismo che dilagavano in Europa, Milena fu infine arrestata dalla Gestapo e internata a Ravensbrück. Ma anche qui seppe lottare per la sua dignità e per la vita delle sue compagne di prigionia.
L’ultima serata, quella del 26 gennaio, racconterà dell’incredibile opera del pastore protestante André Trocmé e della sua famiglia a Chambon-sur-Lignon. Dopo l’armistizio tra la Germania e la Francia del 1940 e la sua divisione nel territorio occupato dai nazisti da una parte, e nella repubblica collaborazionista di Vichy dall’altra, assieme al pastore Édouard Theis, al direttore della Scuola Statale Roger Darcissac e agli abitanti di Chambon, i Trocmé decisero di trasformare il villaggio in un grande rifugio per gli ebrei braccati dai tedeschi e dalla polizia francese, mettendo in piedi una solida rete di protezione sostenuta economicamente da nazioni come la Svezia e la Svizzera e da gruppi religiosi come i quaccheri americani, gruppi cattolici, organismi ecumenici e dalla Cimade, una delle più straordinarie organizzazioni protestanti di soccorso. Sembra ancor oggi miracoloso che con la forza di una guida non impositiva, come era quella di Trocmé, un intero paese fosse riuscito a opporre un’azione non violenta e molto ingegnosa al potere ufficiale.
Ogni giorno dal 22 al 26 l’appuntamento sarà alla Sala Bartoli alle ore 21. Il biglietto ha un prezzo davvero simbolico, soli 3 euro: per una serata che intreccia pensiero, memoria, Storia e si esprime attraverso la sensibilità, l’intelligenza e il talento sorprendente degli allievi dei licei di Trieste.
I biglietti per i cinque spettacoli si acquistano in prevendita presso i punti vendita del Teatro Stabile regionale. Si possono comperare – fino a esaurimento della disponibilità – anche alla Biglietteria del Politeama prima dell’inizio dello spettacolo. Rimane invece ad ingresso libero, come l’intera manifestazione alla Risiera di San Sabba – Museo nazionale, l’intervento dei ragazzi di domenica 27 gennaio alle 12.
© 20 Gennaio 2019