L’Aquilone, periodico nella Casa Circondariale di Tolmezzo
Molto spesso le notizie diffuse sul carcere non hanno un effettivo riscontro su quella che è la vita delle persone ristrette. Giornali, laboratori di scrittura, trasmissioni radio o tv: sono oltre una quarantina le realtà che in Italia danno voce ai penitenziari. Con il progetto L’Aquilone però, per la prima volta in Italia, un periodico nasce da una sezione di Alta Sicurezza. Ideato e organizzato dalla cooperativa sociale La Collina, in collaborazione con il Garante per le persone private della libertà personale della Regione Friuli Venezia Giulia e la casa circondariale di Tolmezzo, attraverso il contributo della regione, nel corso dei mesi si è sviluppata una vera e propria redazione all’interno della struttura di Tolmezzo che, settimanalmente, si incontra, discute e scrive su argomenti differenti. Nasce così L’Aquilone: non uno dei soliti “giornalini” che raccolgono poesie, pensierini e lamenti, ma un giornale che racconta gli stati d’animo provati e procurati, dando margine anche alla critica sulla condizione o condizioni carceraria. Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pena e sul carcere, informare sulle difficili condizioni di reclusione del detenuto, andando così ad abbattere il malessere del silenzio, dando il giusto riconoscimento al diritto di raccontarsi e di essere ascoltati. Uno stimolo per superare l’isolamento ed il “niente da fare” che spesso nelle realtà carcerarie diventa motivo di un indirizzo sbagliato e a senso unico. Un momento di riflessione per raccontare il modo di trascorrere il tempo, di come sono lunghe le attese, ma anche di ripensare ai propri vissuti, attraverso una personale riflessione sul proprio passato. Il passaggio successivo sarà quello di presentare il giornale all’interno di alcuni Istituti scolastici regionali, dove assieme a Pino Roveredo, Garante regionale per le persone private della libertà, sarà occasione per parlare di legalità, comportamenti a rischio e carcere.
© 7 Novembre 2017