Stefano Dongetti, l’umorismo nonsense
Un giradischi sul quale suonava un vinile di vecchio blues: venerdì 5 maggio il “ridottino” del Teatro Miela ha accolto così i numerosi spettatori dello spettacolo di Stefano Dongetti, Solo chi cade può distendersi. Sul palco due microfoni e due sedie. Una scena minima ed essenziale che ha fatto da sfondo a circa novanta minuti di comicità surreale e di umorismo nonsense. Accompagnato dal chitarrista Franco “Toro” Trisciuzzi, Dongetti ha dato vita a uno spettacolo assolutamente imprevedibile, in cui la comicità originale e fuori dagli schemi dell’attore ha potuto esprimersi al meglio inanellando una serie di battute spesso slegate tra di loro, senza un vero e proprio filo conduttore. Riflessioni, impressioni e ricordi hanno così intrattenuto il numeroso pubblico presente che ha apprezzato molto la verve comica di Dongetti: dalle frasi per far colpo sulle donne ai ricordi della propria infanzia e adolescenza, passando per la lettera di un ex fidanzata e un onirico incontro con Freud, Dongetti è riuscito a dare vita a un monologo comico di assoluta qualità costellato di battute assolutamente non scontate. I brani egregiamente eseguiti dal blues man Franco “Toro” Trisciuzzi hanno poi arricchito una serata in cui era praticamente impossibile non ridere: saltando di palo in frasca, Dongetti è infatti riuscito a dare sfogo alla sua comicità non banale, a volte forse non immediata, ma assolutamente esilarante. Il “ridottino” del Miela ha sicuramente apprezzato questo “rolling stand-up comedy show” e si spera che si possa replicare presto con un nuovo spettacolo, coinvolgendo magari anche altri comici locali per quello che potrebbe rivelarsi un originale festival della comicità.
© 8 Maggio 2017