La Rioult Dance al Teatro Rossetti
Prosegue con successo il festival TS Danza 3.0 organizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che mercoledì 12 aprile alle 20.30 giunge ad una delle sue punte di diamante: lo spettacolo della compagnia Rioult Dance New York. Spettacolo che è ancor più prestigioso e interessante, al Politeama Rossetti, sono in programma due coreografie date in prima italiana proprio a Trieste. Fondata nel 1994 e diretta dal coreografo francese Pascal Rioult, la Rioult Dance New York è diventata molto velocemente un nome consolidato della danza moderna, forte di uno stile prezioso, sensuale, molto articolato e strettamente legato al talento del fondatore, e di un’attività intensa, sia in sede sia nelle tournée nazionali e internazionali. Notevole è parimenti l’impegno della compagnia nel campo della formazione dei propri ballerini attraverso programmi molto ampi ed efficaci e nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione del pubblico alla danza. Ad aprire il programma sarà “Citiy”, una coreografia del 2010 su musiche di Johann Sebastian Bach: precisamente una Sonata per violino e pianoforte in Sol maggiore interpretata attraverso un respiro urbano e movimenti nervosi. I danzatori passeranno poi a La Valse di Maurice Ravel, musica su cui Pascal Rioult ha sviluppato nel 1995 la coreografia intitolata “Wien”. L’icona del valzer viennese come emblema di grazia, nitore, raffinatezza sociale viene distorta tanto da diventare la metafora della decadenza e della disintegrazione morale della società. Con grande perizia sei ballerini si alternano costantemente in un ampio movimento circolare in senso orario, offrendo l’illusione di un’intera città in movimento, ove alle vittime e agli umiliati si alternano figure aristocratiche e distaccate dalla realtà. La seconda parte della serata si apre con “Duets Sacred & Profane” estratti da diverse opere della Rioult Dance e tutti danzati per la prima volta in Italia. Debutto nazionale, infine, anche per “Dream Suite” sulla splendida musica della Suite n.2 in Do maggiore di Čajkovskij, una visione contemporanea del romanticismo. La tensione poetica e drammatica della musica è giustapposta al movimento dei danzatori che spesso trovano chiavi più aggressive, ritmiche e atletiche addirittura e dunque inattese. I colori e l’atmosfera di questo lavoro traggono anche spunto dal mondo surreale e dalla pittura di Marc Chagall. Per tutte le informazioni su abbonamenti, biglietti e adesioni a TSDanza 3.0, ci si può rivolgere alla biglietteria del Politeama Rossetti o nei consueti punti vendita dello Stabile regionale, o sul sito del Teatro, www.ilrossetti.it.
© 11 Aprile 2017