“L’identità di un paesaggio”, la mostra sul dopo terremoto del ’76
Dal 4 al 22 dicembre fa tappa all’Immaginario Scientifico di Trieste la mostra L’identità di un paesaggio, un racconto per immagini, parole ed esperimenti sull’esemplare percorso di ricostruzione in Friuli dopo il terremoto del 1976. La mostra, che sarà inaugurata domenica 4 dicembre alle 10.00 a Grignano, è l’ultima tappa di un evento itinerante, organizzato dal Servizio catalogazione, formazione e ricerca dell’ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) e dall’Associazione Comuni Terremotati e Sindaci della Ricostruzione del Friuli, in collaborazione con l’Immaginario Scientifico. Dopo il terremoto, il Friuli mise in pratica un percorso di rinascita unico ed esemplare, che ha visto l’impegno congiunto di persone e istituzioni nel ricostruire un’identità distrutta. La Regione Friuli Venezia Giulia riconobbe con grande lungimiranza il valore recuperare il patrimonio architettonico spontaneo, che rischiava di essere perduto: la legge regionale n. 30 del 1977, una delle fondamentali norme sulla ricostruzione, con l’articolo 8 consentì di salvare le testimonianze di un’architettura fortemente connessa al territorio. Dettagli architettonici, tecniche, materiali e modalità costruttive sono parte integrante di un territorio, specchio ed espressione di un modo di concepire la natura, la famiglia, la vita quotidiana: grazie all’attenzione accordata alla ricostruzione di questi elementi, riconosciamo ora nel paesaggio i caratteri di un’identità orgogliosamente salvata, ricostruita, rispettata. L’esposizione all’interno dell’Immaginario Scientifico di Trieste affronta questo particolare aspetto del post-terremoto attraverso pannelli esplicativi, video, per viaggiare attraverso lo straordinario e diversificato paesaggio del Friuli terremotato, e schermi touch screen per approfondire, comune per comune, i dettagli sull’entità dei danni, sul numero di abitanti e sugli interventi di recupero effettuati. I comuni interessati dagli interventi art. 8 sono stati 108 e gli edifici recuperati 1.659. La mostra, che è ad ingresso libero, è aperta al pubblico da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e la domenica dalle 10.00 alle 18.00. È parte della rassegna MEMORIE. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli, organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Soprintendenza Belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, ospitata a Villa Manin di Passariano dal 24 aprile al 3 luglio scorsi, in occasione del quarantesimo anniversario del terremoto in Friuli.
“L’identità di un paesaggio” per le scuole
Nell’ambito della mostra, da martedì a venerdì saranno disponibili per le scuole laboratori didattici gratuiti, su prenotazione (telefono 040 224424, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00), dedicati alle classi IV e V delle scuole primarie, alle secondarie di I grado e alle classi I e II delle secondarie di II grado. Le attività sono pensate per aiutare gli studenti a riscoprire il patrimonio architettonico spontaneo delle zone colpite dal terremoto. Questo aspetto sarà affrontato interagendo direttamente con diversi elementi architettonici in legno, che gli studenti potranno assemblare per ricostruire alcuni “tipi edilizi”: da quello dei Forni Savorgnani, a quello di Sauris, dalla casa andreana a quella pedemontana e così via. Semplici apparati permetteranno di simulare il passaggio di un’onda sismica, per osservare come reagiscono le abitazioni, anche in base al tipo di terreno. A corredo dell’esposizione, domenica 11 e 18 dicembre, alle 11.00 le famiglie con bambini da 9 anni in su potranno prendere parte a una visita guidata speciale attraverso la mostra, arricchita da alcuni esperimenti sugli effetti del sisma sulle abitazioni. In un contesto familiare e informale si cercherà di capire insieme cosa succede durante un terremoto, per poi ricostruire alcuni modelli di case tipiche delle zone interessate dal sisma. Infine, con l’aiuto di semplici apparati sarà possibile osservare e sperimentare come le case reagiscono al passaggio delle onde sismiche. Tutti i laboratori sono gratuiti, su prenotazione (040 224424).
© 30 Novembre 2016