“Forma e sostanza” alla Galleria Rettori Tribbio
É visitabile fino al 23 settembre, presso la Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra di incisioni del giovane artista Gastone Bianchi, Forma e sostanza. La rassegna propone 22 raffinate cere molli realizzate dall’autore nel 2016 su lastra di zinco con il proprio torchio. Bianchi, che, oltre che incisore, è anche pittore, scultore e designer, trasfonde nelle opere calcografiche, con sensibilità e un linguaggio sottilmente in bilico tra astrazione e figurazione magica, la propria visione del mondo, in una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell’esistenza. “Dopo il grande successo della personale dedicata ai vetri realizzati a Lugano secondo la complessa tecnica delle murrine – scrive l’architetto Marianna Accerboni – il giovane e poliedrico artista Gastone Bianchi presenta alla Galleria Rettori Tribbio una ventina di raffinate cere molli, apparentemente criptiche, realizzate di recente su lastra di zinco con il proprio torchio nel suo studio dall’atmosfera neoclassica eccezionalmente intatta. La rassegna, non a caso intitolata Forma e sostanza, rappresenta una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell’esistenza, intesa e sceverata in una sorta di rapporto ravvicinato tra mondo occidentale e orientale, con particolare riferimento al prediletto Giappone, e tra uomo e natura. Una meditazione, visualizzata con equilibrio in termini estetici, che oscillano tra una forma figurale spesso interiorizzata e la libertà del gesto che diventa atto simbolico. Una creatività molto personale, al di fuori degli schemi e imperniata sull’analisi del dualismo espresso dal titolo, che fa seguito al tema dell’indifferenza affrontato lo scorso anno da Bianchi nella stessa sede espositiva mediante un altro ciclo di incisioni. In mostra l’essenzialità del segno attualizza concetti eterni, suggerendo parimenti un’interpretazione della realtà contemporanea, mentre cromatismi diversi si palesano a volte quasi come una sorta di approfondimento e variazione musicale sul tema. Sul piano pittorico e calcografico Bianchi sa intervenire istintivamente con appropriata incisività laddove occorre, alternando armonicamente silenzi meditativi a entusiasmi cromatici, allusioni aniconiche a segni precisi e decisi e componendo una sorta di rappresentazione organica del pensiero, che a volte scivola suadente e liberamente in una sorta di riflessione onirica, nell’esternazione di una parte per il tutto o in una concezione deterministica della realtà. Una riflessione filosofica – conclude Accerboni – che, attraverso una pittura dalla tensione simbolica e dalle suggestioni naturalistiche, cerca e spesso trova, con semplice profondità, l’essenza delle cose”. Orario: feriali 10 · 12.30 e 17 · 19.30 /festivi 10 · 12 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso.
© 12 Settembre 2016