Mostra “ Ieri, oggi, domani”
È stata inaugurata martedì 19 luglio 2016, presso la Sala Comunale d’arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4) la personale del pittore Sergio Bastiani intitolata Ieri, oggi, domani. In mostra una trentina di opere che riassumono la poliedrica sperimentazione svolta dall’artista dagli anni ottanta a oggi. Scrive Marianna Accerboni: “Appartato interprete di alcune delle istanze artistiche del secondo Novecento e solerte sperimentatore, Sergio Bastiani presenta in questa mostra una sintesi della propria creatività dalla fine degli anni Settanta a oggi. L’itinerario prende il via da un’interpretazione figurativa della realtà, che il pittore approccia e persegue inizialmente a olio, dedicandosi in particolare al tema di Città Vecchia e ampliando poi la sua visione attraverso calibrati momenti lirici quali per esempio Alba invernale e Alberi di cristallo. La ricerca prosegue quindi mediante lo sviluppo del concetto di matericità e di adesione al contingente e al quotidiano, simbolizzati per esempio dalla cerniera applicata sulla tela, che si apre verso i disabili nel 2003, proprio nell’anno a loro dedicato. In altri lavori, come per esempio Ecstasy ed Energia del 2003, Bastiani affronta invece in modo agile e originale e con naturalezza il versante concettuale. Ma nel frattempo, quasi fosse una scelta virtuosistica, si cimenta nel tema – difficile per ogni artista – del ritratto, in cui se la cava benissimo, donando l’anima al soggetto. Artista dotato di abilità e finezze artigianali, curioso della terza dimensione, verso il 2005 lavora il legno, curvandolo e intelaiandolo sì da farlo divenire supporto atto alla declinazione di originali paesaggi, appartenenti al ciclo delle Curvature, il cui fulcro è un colore emozionale che coglie per esempio in modo sintetico e non banale un momento icastico quale un tramonto infuocato. E arriviamo ora ai Geometrici scomponibili del 2007 che, dipinti a olio e vicini alla poetica Optical, sezionano il reale in moduli connotati da intense interferenze cromatiche. Così scomposta e ricomposta, ogni sua opera appare unica, poiché, in tale processo di mutazione, assume di volta in volta una forma nuova. Sono geometrie variabili che suggeriscono al fruitore una visione dinamica e mutevole dell’oggetto, raggiunta attraverso un processo compositivo che tende alla semplificazione e potrebbe preludere a un interesse dell’artista all’astrazione. Sarà questa la nuova via che l’artista percorrerà domani?”.
© 21 Luglio 2016