4 luglio: l’Independence Day ed il Free Territory of Trieste
Analisi di Paolo G. Parovel
L’Independence Day del 4 luglio 2016 ha celebrato i 240 anni della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, votata il 2 luglio 1776 a Philadelphia dai rappresentanti delle Tredici Colonie che con quell’atto dichiararono il distacco dalla Corona d’Inghilterra. Iniziava così la Rivoluzione Americana, conclusa nel 1783 col Trattato di pace di Parigi che ratificò la vittoria delle ex Colonie che avevano combattuto per la libertà.
La Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti ha segnato una svolta determinante nella storia della democrazia e degli equilibri politici, economici e strategici mondiali, che si intreccia anche con la storia austriaca della città e Porto Franco di Trieste, e con l’indipendenza dal 1947 ad oggi del Free Territory of Trieste quale stato sovrano e Porto Franco internazionale (LINK).
Nella storia della democrazia
Nella storia della democrazia la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America ha concretato una nuova sintesi di princìpi universali che associa la tradizione filosofica e spirituale alla modernità pratica:
«Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per sé stesse evidenti. Che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità. Che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati. Che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo Governo, che si fondi su quei principi e che abbia i propri poteri ordinati in quella guisa che gli sembri più idonea al raggiungimento della sua sicurezza e felicità.»
Dopo la seconda guerra mondiale questi principi fondamentali della Dichiarazione d’Indipendenza americana hanno ispirato anche gli atti delle Nazioni Unite che nel 1947 hanno restituito la libertà a Trieste dopo 27 anni di occupazioni nazionaliste (1918-1945), costituendola in Stato sovrano con un altro Trattato di pace firmato a Parigi, quello con l’Italia nazionalista sconfitta.
Negli equilibri mondiali
Negli equilibri mondiali l’indipendenza degli Stati Uniti ha introdotto una nuova potenza politica, economica e strategica forte e stabile, che ha svolto da allora la funzione internazionale di ancoraggio e di grande rifugio sicuro della democrazia e delle libertà individuali, lontano dalle tempeste politiche liberticide del continente eurasiatico ed aperto ai loro perseguitati.
Questa è e rimane la funzione morale e strategica essenziale ed obiettivamente insostituibile degli Stati Uniti, anche al di là di ogni possibile critica ad altri aspetti e sviluppi delle loro politiche interne ed internazionali.
La Philadelphia d’Europa
Nelle Colonie che stavano combattendo la celebrazione dell’Independence Day era iniziata già nel 1777, ed in particolare a Philadelphia, che dal 1790 al 1800 fu anche la capitale degli Stati Uniti.
Quella grande città portuale del Nuovo Mondo, fondata nel nome dell’amore fraterno (φιλαδελφία) come luogo delle libertà civili e religiose, era anche la città americana che più assomigliava alla libera Trieste multiculturale creata dagli Asbburgo con le patenti imperiali settecentesche di libertà della navigazione e dei commerci, di porto franco, di tolleranza religiosa e diritti civili, che formarono rapidamente nella città una nuova popolazione di immigrati attivi ed avventurosi.
Tanto che un eroe francese della Rivoluzione americana decorato da George Washington, il conte Charles-Albert de Moré, aiutante di campo di Lafayette, descriveva in una lettere al fratello quella Trieste austriaca, dove infine si trasferirono per affari, come «la Philadelphia d’Europa, la città tipica dei pionieri del nostro vecchio continente, il porto in cui i naufraghi trovano ricetto e una nuova promettente vita», ed i triestini come «veri pionieri […]venuti dai Paesi più diversi per costruirsi una vita differente».
Questo è anche il motivo per cui dopo l’indipendenza gli Stati Uniti aprirono a Trieste già nel 1797 la loro seconda rappresentanza diplomatica in Europa, dopo quella che avevano aperto a Parigi durante la guerra, nel 1778, affidandola a Benjamin Franklin.
Le relazioni economiche e culturali fra Trieste e gli Stati Uniti si intensificarono da allora con la crescita esponenziale dei traffici marittimi, in particolare con New York, Philadelphia e New Orleans, Savannah, Pensacola e Galveston, con le linee merci e passeggeri del Lloyd Austriaco (Österreichischer Lloyd, poi Lloyd Triestino) e della società di navigazione “Austro-Americana”, poi “Unione Austriaca di Navigazione Austro Americana e dei Fratelli Cosulich” (Vereinigte Schiffahrtsgesellschaften der Austro-Americana und der Gebrüder Cosulich).
Attraverso due guerre mondiali e la guerra fredda
Durante la guerra mondiale 1914-18 la Trieste austriaca si trovò dal 1917 in guerra anche con gli Stati Uniti, intervenuti come membro esterno dell’Intesa per impedire la vittoria della Germania, e non per abbattere l’Austria-Ungheria, alla quale provarono a garantire nel 1919 il diritto di autodeterminazione dei popoli che avrebbe potuto salvare dall’occupazione italiana Trieste, la costa adriatica orientale ed il Tirolo meridionale.
Dal 1919 al 1945 gli Stati Uniti furono determinanti per contrastare ed abbattere la dominazione fascista e nazista che aveva travolto anche Trieste, e dopo la liberazione della città furono gli Stati Uniti a mantenerla entro il blocco occidentale sostituendo con truppe anglo-americane le forze alleate della Jugoslavia, che uscì dal blocco sovietico soltanto più tardi.
Gli Stati Uniti furono poi determinanti nella scelta morale, economico-politica e strategica delle Nazioni Unite di restituire a Trieste libertà e ruoli internazionali (LINK). costituendo dal 1947 il Free Territory of Trieste con Porto Franco internazionale, il cui primo governo di Stato venne affidato dal Trattato di Pace ai Comandi militari dei Governi degli Stati Uniti e del Regno Unito.
Nelle complesse vicende della Guerra Fredda i due Governi sub-affidarono dal 1954 l’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Free Territory of Trieste al Governo italiano (non allo Stato italiano). Rimangono perciò i titolari primari del mandato internazionale stabilito dal Trattato di pace, ai quali il Governo italiano deve rispondere della propria sub-amministrazione.
Infine, durante la crisi dissolutiva 1990-95 della Jugoslavia furono gli Stati Uniti a tentar di impedire i conflitti armati e poi di limitarli e farli cessare (mentre Germania, Italia e Russia li alimentavano a proprio vantaggio), e ad ottenere nel 1992 dalle Nazioni Unite il riconoscimento della Slovenia e della Croazia indipendenti che ne ha stabilizzato i confini anche verso il Free Territory.
I ruoli internazionali dell’attuale Free Territory of Trieste
Con la fine guerra fredda e la dissoluzione della Jugoslavia sono cessate tutte le tensioni internazionali che avevano mantenuto dal 1947 l’attuale Free Territory of Trieste nella prima fase di amministrazione provvisoria affidata ai Governi degli Stati Uniti e del Regno Unito, e da tuttora sub-affidata al Governo italiano.
Questo significa che oggi i ruoli economici e strategici del Free Territory of Trieste quale Porto Franco internazionale e centro finanziario internazionale (una “Singapore del Mediterraneo”) possono venire finalmente esercitati a vantaggio delle libertà economiche della Comunità internazionale, senza contenziosi separatistici o territoriali.
Il Free Territory è infatti già reso giuridicamente indipendente dal 1947 con strumenti internazionali vigenti, i suoi confini con l’Italia non sono mutati e quelli con la Slovenia sono definiti dal 1992.
Esistono inoltre strumenti internazionali accessori che consentono di estendere il Porto Franco di Trieste ad aree del vicino porto sloveno di Koper e dei porti croati di Rijeka e di Ploče per favorire la stabilizzazione economico-politicadell’area ex-jugoslava (LINK) e della regione danubiano-balcanica (LINK).
Rimane un solo ostacolo
A tutto questo rimane oggi un solo ostacolo: i comportamenti illegali e parassitici del Governo italiano amministratore, che ha approfittato dei problemi della guerra fredda e della crisi jugoslava per comportarsi da padrone simulando che il Free Territory amministrato sia invece una provincia dello Stato italiano.
Con questa simulazione illegale di sovranità il Governo italiano paralizza i diritti ed i ruoli internazionali del Free Territory of Trieste (LINK), trattandolo come una colonia dello Stato italiano ed imponendogli vessazioni analoghe a quelle che le Tredici Colonie americane denunciarono nella loro Dichiarazione d’Indipendenza.
Il Governo italiano amministratore ed il suo Commissario con funzioni di governatore nel Free Territory of Trieste si comportano infatti come tiranni, perché violano con arroganza gli obblighi del mandato internazionale di amministrazione civile provvisoria (LINK) ed in particolare:
– rifiutano di emettere le leggi necessarie per la corretta Amministrazione del Porto Franco (LINK) e del Free Territory;
– privano i cittadini di tutti i diritti civili, politici ed economici stabiliti per essi dagli Statuti internazionali del Free Territory of Trieste (LINK);
– negano ai cittadini il diritto di eleggere le istituzioni legittime del Free Territory e di esservi rappresentati;
– hanno disattivato la rappresentanza estera del Free Territory of Trieste per escluderlo dalle organizzazioni internazionali e dai rapporti con gli altri Stati;
– impongono illegalmente al Free Territory le leggi e le enormi tasse dello Stato italiano, le riscuotono con la forza ed incamerano il ricavato nel bilancio italiano invece che in un bilancio separato del Free Territory;
– in tal modo infrangono apertamente anche il principio fondamentale di legittimazione democratica della tassazione: no taxation without representation;
– saccheggiano le risorse economiche del Free Territory (industrie, beni pubblici, Borsa valori, aree di Porto Franco, ecc.) per chiuderle, venderle o trasferirle in Italia;
– per realizzare queste ed altre vessazioni mantengono a Trieste una moltitudine di funzionari civili e di militari dello Stato italiano, violando così anche l’obbligo di neutralità e demilitarizzazione del Free Territory;
– in particolare, impongono giudici che in nome dello Stato italiano negano falsamente l’esistenza e giurisdizione del Free Territory of Trieste, offendono e puniscono con sentenze di condanna a pene pecuniarie e detentive i cittadini che la affermano, ed assolvono o non indagano coloro che la violano;
– non rispondono alle migliaia di pacifiche petizioni contro tali abusi, oppure rispondono ad alcune con argomenti falsi ed in maniera offensiva ed intimidatoria;
– censurano, nascondono o falsificano sui media principali e su Internet le informazioni sullo status giuridico reale del Free Territory, su detti abusi e sui gravi danni che causano.
Con queste vessazioni tiranniche intollerabili il Governo italiano amministratore viola anche i diritti di tutti gli altri Stati sul Porto Franco internazionale ed ha dissanguato le risorse del Free Territory of Trieste riducendolo in condizioni di estrema marginalità politica ed economica, distruggendo le imprese ed imponendo ai cittadini condizioni sempre più gravi ed estese di povertà e disoccupazione.
Per la difesa dell’indipendenza
Come le Colonie americane del 1776 verso il popolo inglese, così Trieste non ha inimicizia verso il popolo italiano, ma deve difendersi dalle vessazioni ingiuste del suo Governo reagendo in maniera adeguata. Si è perciò organizzata per chiedere i propri diritti (LINK) ed ha riattivato la Rappresentanza internazionale provvisoria del Free Territory chiedendone l’accreditamento alle Nazioni Unite (LINK).
Sembra quindi giusto, legittimo ed onorevole chiedere che il Governo ed il popolo degli Stati Uniti prendano in nuova, urgente considerazione la questione dei diritti di libertà ed indipendenza violati del Free Territory of Trieste, valutandoli anche in relazione ai principi e motivi della propria Dichiarazione d’Indipendenza ed all’amicizia storica consolidata da oltre due secoli fra Trieste e gli Stati Uniti d’America.
Parata delle Trieste United States Troops – TRUST (1947-1954)
© 4 Luglio 2016