Il PD ed i partner pericolosi della truffa sul Porto Franco internazionale di Trieste
Analisi di Paolo G. Parovel
Nel gennaio scorso abbiamo pubblicato un’analisi (LINK) del documento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite S/2015/809, che elenca e descrive i regimi di protezione internazionale e gli obblighi relativi dell’ONU con una rassegna storico-giuridica dal 1920 ad oggi, che alla sezione V esamina anche lo status del Free Territory of Trieste costituito dal 15 settembre 1947 in esecuzione del Trattato di Pace con l’Italia,
Il documento conferma che il Free Territory è tuttora governato nella prima fase del previsto regime provvisorio, suddiviso nel 1947 tra le Forze militari Alleate che dal 1954 l’hanno sub-affidato all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano (zona principale) e del Governo federale jugoslavo (zona accessoria).
La nostra analisi ha ricordato che dal 1992, per effetto delle Risoluzioni ONU sull’estinzione del Governo jugoslavo e sul riconoscimento della Slovenia e della Croazia negli attuali confini a seguito di plebisciti, il Free Territory attuale è formato dalla zona principale sotto amministrazione civile provvisoria del Governo italiano.
Abbiamo ricordato inoltre che il Consiglio di Sicurezza ha tolto nel 1977 dall’agenda delle materie di discussione urgente la questione del Free Territory of Trieste, ma con lettera del 1983 ha confermato che può esservi reinserita in qualsiasi momento su richiesta di uno Stato membro.
Il documento S/2015/809 delle Nazioni Unite e la nostra analisi (che è stata anche rilanciata dai social media del Consiglio di Sicurezza: LINK) hanno gettato nel panico i politici italiani che tentano di eliminare un ampio settore funzionale del Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste simulando che sia sotto la sovranità dello Stato italiano (LINK).
I promotori politici principali di questa truffa internazionale sono gerarchi del PD (Debora Serracchiani, Roberto Cosolini, Ettore Rosato, Francesco Russo), il partito di governo del premier italiano Renzi, che li appoggia (LINK), ed hanno reagito utilizzando il Ministero degli esteri italiano per tentar di ottenere dall’ONU una smentita.
Ma hanno ottenuto dall’ONU soltanto una lettera non protocollata in cui un funzionario del servizio legale conferma correttamente che il documento S/2015/809 è una rassegna storica dei regimi di protezione internazionale che include il Free Territory of Trieste, e che il Consiglio di Sicurezza non ha attualmente in agenda argomenti che riguardano il Free Territory of Trieste (Originale: LINK – versione in lingua italiana: LINK).
A questo punto i politici più esposti nella truffa sul Porto Franco internazionale hanno tentato di barare, con una conferenza stampa in cui il senatore Francesco Russo ha presentato ufficialmente la lettera del funzionario ONU dichiarando che conferma la sovranità dell’Italia su Trieste. Ed il potente, antidemocratico apparato propagandistico del PD ha rilanciato questa disinformazione sfacciata.
In sostanza, stanno tentando sempre più disperatamente di far credere che sia ancora possibile eliminare metà Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste per mantenere la promessa di consegnarne le aree a speculazioni immobiliari miliardarie e di dirottare enormi correnti future di traffico marittimo da Trieste sui porti dell’Italia meridionale.
Due truffe politico-amministrative connesse e colossali, sulle quali vi sono anche interessi inevitabili delle mafie italiane (LINK), che hanno enormi capitali di riciclaggio da investire. Ma sono i partner economici più pericolosi, perché secondo i loro codici d’onore sanno essere tanto generosi con chi promette guadagni, quanto spietati con chi non mantiene le promesse.
© 3 Giugno 2016