“Il sogno di un’Italia” al Rossetti
A conclusione del cartellone altripercorsi dello Stabile regionale, arrivano al Politeama Rossetti soltanto martedì 10 maggio il giornalista Andrea Scanzi assieme a Giulio Casali ne Il sogno di un’Italia, nuovo momento di Teatro-canzone che segue Le cattive strade in cui i due sono stati applauditi allo Stabile lo scorso anno e Gaber se fosse Gaber, del 2013. Affermatisi ormai come veri e propri “animali da palcoscenico” il giornalista e l’eclettico musicista firmano e portano in scena questa loro nuova tappa teatrale, con l’intento di analizzare vent’anni della storia del nostro paese, un periodo vicinissimo alla contemporaneità e molto particolare. Al centro dello spettacolo si pone infatti il periodo che corre fra il 1984 e il 2004: secondo gli autori due decenni che avrebbero potuto cambiare il nostro Paese ma non l’hanno fatto. Ricorrendo della forma vincente della narrazione arricchita di immagini video e musica, percorrono dunque gli eventi che hanno diviso la morte di Berlinguer dall’ultima fuga di Marco Pantani, l’edonismo degli anni Ottanta dal sangue del G8 di Genova e si chiedono perché. Perché non ha funzionato? Perché l’Italia non è cambiata, anzi, talvolta sembra addirittura peggiorata? Perché ci si è accontentati semplicemente di restaurare le cose come dei piccoli “gattopardi 2.0”? Dove sono finiti la grinta e l’orgoglio? Il percorso narrativo trae ispirazione dal libro di Scanzi Non è tempo per noi, e le parole trovano un efficace contrappunto nelle canzoni di Bennato, Gaber, Fossati, De Gregori, Buckley che come tante istantanee si succedono fermando qualche storia, qualche emozione, qualche utopia o disillusione. «Sul palco – spiegano Scanzi e Casale – sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, il Pirata di Cesenatico. In questo Il sogno di un’Italia dal sottotitolo dolentemente jannacciano – Vent’anni senza andare mai a tempo – c’è la politica che non riesce più a generare appartenenza e c’è l’arte (musica, cinema, letteratura, giornalismo) che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza. È uno spettacolo che racconta vent’anni d’Italia con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera ripartenza. Un tempo “ragazzi selvaggi”, ma solo nelle canzonacce dei Duran Duran, i quarantenni di oggi – la generazione cui gli autori appartengono – sognavano il cambiamento e si sono ritrovati prima Berlusconi e poi Renzi. Volevano la rivoluzione, ma solo nelle t-shirt. Cercavano un nuovo centro di gravità permanente, ma – per ignavia o quieto vivere – rischiano di avere inguaiato l’Italia». Il sogno di un’Italia di Giulio Casale e Andrea Scanzi con Andrea Scanzi come voce narrante e Giulio Casale come voce e chitarra si avvale degli arrangiamenti dello stesso Casale con Lorenzo Corti. La regia è di Angelo Generali, la produzione è Promomusic. Lo spettacolo è in scena al Politeama Rossetti soltanto martedì 10 maggio con inizio alle ore 20.30. Per prenotazioni e per l’acquisto dei posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
© 9 Maggio 2016