La Voce di Trieste

“101 falsi miti sulla criminalità”

Nel giornalismo attuale, sempre più contagiato dalla voglia di sensazionalismo, la cronaca nera è il settore che, forse più di altri, rischia di andare incontro a forzature e facili semplificazioni. Spesso frutto di pigrizia mentale, esse rischiano seriamente di distorcere la realtà dei fatti. A fare chiarezza arriva il libro 101 falsi miti sulla criminalità, scritto da Romolo Giovanni Capuano  ed edito da Stampa Alternativa, un agile e utilissimo vademecum che passa in rassegna e spiega 101 false verità che quotidianamente ci vengono propinate dai mezzi di comunicazione. Se la nostra è la società dell’informazione, ma anche del crimine, è altrettanto vero che, come scrive l’autore, sociologo, criminologo e traduttore, “ciò che sappiamo sul crimine è molto spesso falso, parziale, vero a determinate condizioni”. Ben vengano quindi opere come queste che gettano luce su una lunga serie di leggende metropolitane e modi di dire entrati ormai nell’uso comune e al quale, spesso, crediamo ciecamente senza nemmeno farci venire un dubbio. Ad esempio chi non è convinto che i criminali siano diversi dalla gente per bene? Oppure, fedeli al nostro bagaglio culturale fatto di letteratura gialla e serie tv, che il movente dei serial killer sia sempre di natura sessuale? O ancora che si inizi con lo spinello e si finisca con l’eroina? Rifacendosi alla letteratura di riferimento, cioè agli studi delle discipline sociali più importanti, Capuano analizza nel dettaglio le diverse “dicerie” attorno alla criminalità, smontandole spesso punto per punto con una serie di riferimenti assolutamente inoppugnabili e riportanti in fondo a ogni scheda. Il risultato è un vero e proprio catalogo del luogo comune, un’opera assolutamente indispensabile prima di tutto ai professionisti del settore i quali, spesso per pigrizia, ricorrono a frasi fatte e a miti assolutamente errati. Ma 101 falsi miti sulla criminalità è un’opera utile anche per tutti coloro che usufruiscono quotidianamente dei mezzi di comunicazione, convinti di leggere informazioni corrette e verificate, ma che invece, spesso, si trovano di fronte a un’informazione scorretta e sviante.

© 16 Marzo 2016

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