Una Trieste da scoprire
Ci sono libri che sorprendono. Il volto arcano di Trieste, di Francesco Boer, è uno di quelli. Leggendo la pagine del volume stampato da Bruno Fachin Editore, infatti, ci si meraviglia di come Trieste possa offrire così tanti spunti diversi non solo al visitatore occasionale, ma anche al cittadino che la abita. Trieste, infatti, si può visitare in molti modi diversi, seguendo itinerari storici o culturali, ma l’idea che emerge da questa opera è assolutamente unica e originale: Boer, grazie a un’attenta e meticolosa opera di catalogazione, è riuscito infatti a descrivere una parte spesso poco nota di Trieste, quella cioè delle numerose statue che ornano le fontane e i palazzi, ma non solo. Nella sua importante ricerca, l’autore ha dedicato pagine e pagine anche ai bassorilievi e ai fregi che ornano portoni di case, cornicioni e tutti quegli elementi architettonici che solitamente non degniamo nemmeno di uno sguardo. Ed è proprio questo il grande merito de Il volto arcano di Trieste: quello, cioè, di fare scoprire, soprattutto a chi vive quotidianamente la città, quella grande e immensa ricchezza di arte che solitamente non ci si accorge di avere sotto gli occhi. Quanti, ad esempio, si sono mai fermati ad ammirare le raffigurazioni dei draghi sparse nella città, da piazza Sant’Antonio a via Torre Bianca e corso Italia? E quanti sarebbero in grado di scovare le tante statue che questa città ha dedicato alle divinità dell’antica Grecia? Ermes la fa da padrone in piazza della Borsa, ma non è silo: anche i suoi “colleghi” Poseidon e Athena possono vantare una o più statue sparse nelle piazze e nelle vie cittadine. Estremamente interessante la sezione che Boer dedica ai cosiddetti “loschi figuri”, come i soldati, e, come precedentemente accennato, ai moltissimi animali, dal leone al serpente, passando per grifoni e la mitica fenice. Davvero sorprendente la parte in cui vengono analizzati segni, diagrammi e geroglifici, cioè quella serie di simboli che è ancora più difficile apprezzare perché spesso nascosti o celati. Ci si può così tuffare nella serie di alabarde e ancore che costellano Trieste, ma non solo: bellissime le pagine dedicate alla “mano misteriosa” di piazza della Borsa e quelle in cui si analizza la presenza e il significato dei nodi magici e della “chiave senza serratura”. Con Il volto arcano di Trieste di Francesco Boer è riuscito a far emergere una parte della città che, nonostante sia sotto gli occhi di tutti, non viene quasi considerata: una speranza è quella che, dopo aver letto il libro, molti di noi facciano maggiore attenzione a quella testimonianze di storia e di arte che abbiano gratuitamente a nostra disposizione.
© 14 Settembre 2015