Il teatro al Museo “Diego de Henriquez”
Tornano, dopo il grande successo dello scorso anno, tornano le serate di teatro all’interno dei suggestivi spazi del Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez”. Nell’estate 2015 le sale del museo ospiteranno una vera e propria rassegna di spettacoli che si potranno applaudire con cadenza settimanale, ogni venerdì e sabato, con un’eccezione per la danza di Arearea che sarà in programma invece domenica 12 luglio. In cartellone si succederanno quattro diversi appuntamenti: A Sarajevo il 28 giugno da Gilberto Forti che sarà replicato in due parti con due diversi cast (prima parte/primo cast il 19 e 20 giugno, il 26 e 27 giungo, il 3 e 4 luglio, il 10 e 11 e 17 e 18 luglio; seconda parte/secondo cast il 31 luglio e 1° agosto, e poi il 7 e 8, 14 e 15, 21 e 22 agosto). Per due sere andrà in scena L’ultimo viaggio del Baron Gautsch di Pietro Spirito (il 24 e 25 luglio), mentre con Ruedis_ruote di confine al Museo approderà anche la danza contemporanea della Compagnia Arearea (il 12 luglio alle ore 18). A Sarajevo il 28 giugno è tratto dal testo omonimo di Gilberto Forti e da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. Lo ammireremo nell’allestimento a cura di Giulia Corrocher e interpretato da una doppia compagnia di artisti: nella prima parte reciteranno Gianfranco Saletta, Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna; nella seconda saranno in scena Ariella Reggio, Paolo Fagiolo, Adriano Giraldi e Riccardo Maranzana. Saranno invece una presenza costante e ricca di suggestioni le quattro musiciste del Quartetto Iris (Laura Furlan ed Emanuela Colagrossi ai violini, Maria Lucia Dorfmann alla viola e Cecilia Barucca Sebastiani al violoncello) impegnate in brani di Johann Strauß figlio e Franz Schubert. Lo spettacolo propone – dividendole in due parti – una decina di testimonianze sul fondamentale momento storico dell’assassinio di Francesco Ferdinando che vengono interpretate dai diversi attori, anche contemporaneamente, in alcuni significativi spazi del Museo. È dunque il pubblico a spostarsi da una sala all’altra, “incontrando” fra i reperti storici i personaggi che hanno vissuto il momento dell’attentato.
Il relitto del Baron Gautsch
Il relitto del Baron Gautsch è a tutt’oggi un’icona della prima guerra mondiale, inquietante e allo stesso tempo affascinante: lo scrittore e giornalista Pietro Spirito alla storia sfortunata della nave ha dedicato un romanzo, da cui prende ora vita lo spettacolo L’ultimo viaggio del Baron Gautsch dello stesso Pietro Spirito. Ne sarà protagonista Sara Alzetta, mentre le musiche originali saranno create da Giulio Centis. L’ultimo viaggio del Baron Gautsch avvenne il 13 luglio 1914, in una splendida giornata di sole, mentre l’Europa precipitava nel baratro del primo conflitto mondiale. La nave passeggeri del Lloyd Austriaco, salpata da Cattaro e attesa a Trieste, per un errore di manovra, al largo della costa istriana urtò una mina di sbarramento, affondando in pochi minuti. Morirono più di centotrenta persone, in gran parte donne e bambini, profughi in fuga dalle regioni coinvolte nei combattimenti. Furono le prime vittime civili della Grande guerra, e il naufragio del piroscafo divenne subito metafora della fine dell’Impero asburgico e di un’intera epoca. Attraverso le voci dei naufraghi – i passeggeri, i marinai, gli ufficiali di bordo – e le loro vivide testimonianze, lo spettacolo racconta cosa accadde in quei pochi minuti, quando il destino di tante persone si intrecciò con i destini decisi dalla Storia, in un corto circuito in cui il mare diventa, ancora una volta, protagonista e muto testimone delle tragedie di chi cerca scampo dai rivolgimenti del proprio tempo.
Danza al museo
Ma anche la danza – grazie al talento della Compagnia Arearea di Udine – può raccontare la Grande Guerra: va in scena Ruedis_ruote di confine, una coreografia di Marta Bevilacqua eseguita dalla stessa Marta Bevilacqua con Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin Anna Savanelli, Luca Zampar. Le musiche originali sono di Leo Virgili e Gabriele Cancelli che le eseguono dal vivo assieme a Marko Lasic. Un’anima d’acciaio (il telaio), curve eleganti (sistema di sterzo), movimenti concatenati dati dagli organi di trasmissione e una verità laterale: le ruote. Per danzare la Grande Guerra Arearea ha bisogno di una bicicletta. Ruedis_ruote di confine è uno spettacolo itinerante articolato in quattro scene che saranno collocate in diversi spazi del Museo “Diego de Henriquez”. Su telai dei primi del Novecento e incalzati da musiche dal vivo d’ispirazione futurista, Arearea porta all’estremo l’elogio del dinamismo che ha spinto il mondo intero dritto alla guerra. Esaltazione, patriottismo e gloria hanno travolto milioni di essere umani. I sei danzatori Arearea ricercano, in quel frastuono, l’affermazione della vita, la bellezza dell’incontro con l’altro, la pace. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21, tranne quello di danza che inizierà alle ore 18: l’accesso al Museo sarà consentito a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo ai possessori di biglietto, che potranno visitare gli spazi museali. I biglietti per seguire le serate di Teatro al Museo si possono acquistare in prevendita – a partire da lunedì 8 giugno – a soli 7 euro (ridotto a 5 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: saranno in vendita i posti ancora disponibili anche al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” a partire dalle ore 20 nelle sere di spettacolo. La biglietteria del Politeama Rossetti segue l’orario d’apertura estivo, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14. Si può contattare la biglietteria tramite il centralino del Teatro al numero 040-3593511.
© 8 Giugno 2015