“La scuola”, ottima prova al Rossetti
Ironico, sarcastico e divertente. E a tratti, purtroppo, molto vicino alla realtà. La scuola, lo spettacolo in scena al Rossetti fino a domenica 19 aprile, è un ritratto quasi impietoso della scuola italiana, con i suoi pregi e i suoi difetti. Non è la prima volta che il pubblico triestino ha l’opportunità di assistere a questo spettacolo: già nel 1993, infatti, il teatro stabile regionale ospitò Sottobanco, titolo originale dell’opera tratta dal libro di Domenico Starnone. E già allora uno dei protagonisti era Silvio Orlando, attore italiano che non ha bisogno di presentazioni grazie alla sua brillante carriera costellata di successi teatrali e cinematografici. Grazie a una sceneggiatura di grande qualità, con rapidi e sagaci scambi di battute a dire ritmo alla narrazione, l’opera di Starnone, diretta con maestria da Daniele Luchetti, riesce nel non facile compito di mettere in scena le caratteristiche della scuola italiana viste attraverso i suoi docenti: ognuno con le proprie caratteristiche, da quello più comprensivo che cerca di aiutare tutti gli allievi, a quello più deciso che vorrebbe invece bocciarli tutti perché possano andare a svolgere un’attività più utile come, ad esempio, zappare la terra. Intrecci amorosi e pettegolezzi accompagnano questo consiglio di classe che deve decidere il futuro scolastico degli alunni: tra un professore che fa l’idraulico come doppio lavoro e un preside desideroso di affrontare i problemi “in totem”, La scuola è un interessante e spietato ritratto che, nonostante gli anni (il suo debutto è stato nel 1992) mantiene comunque una freschezza inalterata, in grado di coinvolgere il pubblico e accompagnarlo alla scoperta dei pregi e dei difetti del sistema scolastico italiano. Davvero eccellente la prova degli attori, da Silvio Orlando a Marina Massironi, passando per Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli e Maria Laura Rondanini. Un cast di prim’ordine che ha saputo rendere al meglio le caratteristiche dei singoli professori esasperando le frustrazioni di alcuni e sottolineando gli sforzi degli altri. Uno spettacolo che fa anche sorridere, con alcune sagaci battute, ma utile anche per riflettere su quello che è e che sarà la scuola italiana.
© 16 Aprile 2015