La lezione di Severgnini

Una scenografia semplice e un dialogo serrato: questo è La vita è un viaggio, lo spettacolo di e con Beppe Severgnini andato in scena al Politeama Rossetti lunedì 16 febbraio sotto la regia di Francesco Brandi. Tratto dall’omonimo libro e da Italiani di domani, La vita è un viaggio mette in scena tutta la maestria del giornalista del Corriere della Sera nel narrare, con spirito vivace e brioso, le caratteristiche della società contemporanea. Nel susseguirsi di domande e risposte con Marta Isabella Rizi, Severgnini coglie spunto dall’atteggiamento inizialmente sfiduciato e pessimistico dell’attrice per lasciarsi andare a gradevoli e, a tratti, spiritosi, ritratti dell’uomo moderno. Bloccati in aeroporto a causa di uno sciopero dei voli, i due protagonisti iniziano un lento avvicinarsi, un graduale conoscersi grazie alla curiosità del giornalista che dispensa consigli alla giovane attrice in procinto di trasferirsi in Brasile. Proprio come nei suoi fortunati libri, Severgnini esibisce la sua grande capacità di sintesi nel dipingere ritratti ironici, come nella riuscita descrizione delle hostess dell’Alitalia e della British Airways. Come spesso accade nei suoi articoli, il giornalista unisce l’ironia alla serietà, descrivendo con abilità i vizi e le virtù della nostra società: le caratteristiche più positive e quelle più negative finiscono così per l’essere raccontate sul palcoscenico in quello che, a tratti, si rivela essere più un monologo che un dialogo, cosparso anche di alcuni luoghi comuni. Accompagnati dagli intermezzi musicali di Kiss&Drive, Severgnini e Rizi riescono a dare vita a uno spettacolo brillante, spiritoso e ironico sul quale grava, però, la pericolosa tendenza del saggio che dispensa consigli che possono rivelarsi, a volte, legati a una visione un po’ troppo romantica della vita.

© 17 Febbraio 2015