La Voce di Trieste

TRIESTE: SULLE SPECULAZIONI ILLECITE SERRACCHIANI E COSOLINI VOGLIONO IMBAVAGLIARE CON LE MINACCE ANCHE CHI NE SCRIVE SOLTANTO PER SBAGLIO

 
Il 2 luglio è accaduto un piccolo incidente curioso con l’articolo breve postato qui sotto, e diffuso in lancio stampa A.L.I., sul primo successo per le nuova gare di concessione nel Porto Franco Nord: un qualche ufficio dell’Autorità Portuale invece di mettere il nostro lancio in rassegna stampa con gli altri l’ha piazzato sul sito ufficiale, come fosse un comunicato della stessa APT.
 
 
Per evidente errore banale da fretta o stanchezza di qualcuno, se non è stato un sabotaggio (non difficile) per consentire alla solita banda di politici di sollevare un nuovo polverone all’assalto dell’Autorità Portuale per imporre rovinosamente alla città la nota speculazione edilizia e immobiliare privata illecita nel Porto Franco Nord.
 
 
Polverone puntuamente sollevato il 4 luglio da Serracchiani e Cosolini col Piccolo a piena pagina, sparacchiando reazioni indignate ed illazioni di ogni genere (che verranno poi sicuramente accompagnate dal solito coro gerarchico del PD) sul ritornello della loro lesa maestà della dignità istituzionale e del bon ton, che loro sono i primi a violare di persona, e non per errore di qualche subordinato.
 
 
Ma così hanno anche dovuto far pubblicare per la prima volta al Piccolo le nostre contestazioni del loro operato, ed ora i lettori possono capire da sé chi dice la verità e chi no. Ciò che interessa infatti nel concreto ai cittadini ed alla magistratura non è sapere chi, se e perché abbia pubblicato come suo uno scritto nostro, ma se siano fondate o no le notizie, analisi e denunce su mallafari da noi diffuse sotto mia responsabilità personale esclusiva, non dell’APT o di altri, ed ora riprese con clamore anche dal Piccolo.
 
 
Perché se sono fondate il tentativo di urbanizzazione speculativa nel Porto Franco Nord è un enorme scandalo coperto di corruzione politica ed istituzionale a danno pubblico, che costoro cercano di coprire e di imporre ad oltranza anche con queste strumentalizzazioni sfacciate.
 
 
E se invece non fossero fondate, perché mai quei politici non le smentiscono pubblicamente con argomenti solidi, invece di nascondersi dietro silenzi, indignazioni generiche e minacce di querele verso chiunque ne scriva, anche per sbaglio come in questo caso?
 
 
Quanto al nostro esposto-denuncia penale, con interrogativi antimafia, è assurdo e non credibile che Serracchiani, Cosolini e Dipiazza se ne mostrino ora risentiti ed ignari, come loro ed il mondo ne avessero appresa l’esistenza solo dallo pseudo-comunicato APT.
 
 
Quell’esposto-denuncia è infatti notizia pubblica e loro preoccupazione da mesi, in particolare dopo il nostro ampio lancio A.L.I. del 7 marzo alla stampa locale, italiana ed internazionale sotto il titolo esplicito «Trieste: Debora Serracchiani e il sindaco Cosolini denunciati per turbativa di gara pubblica ed altro».
 
 
La denuncia inoltre riguarda loro responsabilità personali, ed è stata redatta a difesa di quelle stesse istituzioni che ora essi lamentano offese minacciando perciò querele e cause per danni, ma a spese pubbliche invece che proprie.
 
 
E poi questi politici si chiedono perché la gente non li può più vedere nemmeno in fotografia.
 
 
Paolo G. Parovel
 
 
Eccovi qui anche il nostro lancio stampa del 7 marzo che i politici fanno ora credere di non aver visto:
 
__________________________________________
 
 
Trieste: Debora Serracchiani ed il sindaco Cosolini
denunciati per tentata turbativa di gara pubblica
a danno del Porto Franco internazionale di Trieste
 
 
Trieste, 7 marzo 2014. – Con esposto-denuncia depositato il 6 marzo alle Procure ordinaria e contabile di Trieste il sindaco della città, Roberto Cosolini, la presidente regionale del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ed altri amministratori pubblici locali sono stati denunciati nelle ipotesi di reato principali di turbativa di gare di concessione demaniale, abuso d’ufficio, falsità ideologica ed abuso della credulità popolare (artt. 353, 323, 479, 601 c.p.) nonché di danni erariali conseguenti.
 
L’esposto consiste di 27 pagine d’analisi in fatto e diritto, è stato presentato dal giornalista investigativo Paolo G. Parovel, direttore del periodico d’inchiesta “La Voce di Trieste”, e contesta ai denunciati attività di tentata turbativa della gara pubblica che l’Autorità Portuale di Trieste ha aperto con bando del 12 febbraio per la concessione di aree portuali extradoganali su 450mila mq complessivi del Porto Franco Nord di Trieste, attrezzato con banchine, moli, diga, magazzini, strada e ferrovia.
 
Secondo il denunciante Comune e Regione vorrebbero interferire senza diritto nell’amministrazione del Porto Franco internazionale di Trieste per impedire l’insediamento di imprese portuali e produttive in quell’area centrale, sottrarla al regime speciale, sdemanializzarla ed imporvi una grossa operazione speculativa edilizia ed immobiliare urbana privata, per la quale l’esposto afferma sussistere anche interrogativi antimafia e violazioni del diritto internazionale.
 
Il Porto Franco internazionale di Trieste, amministrato dopo il 1954 dal Governo italiano, è regolato dall’Allegato VIII del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, rifornisce anche di petrolio l’Europa Centrale con la TAL, è il terminale principale dei traffici con la Turchia e nel 2012 è stato sede, dopo Shangai, della WFZC-World Free Zone Convention.
 
[F.W.]

© 5 Luglio 2014

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"