PERCHÉ PARTECIPARE COMPATTI QUESTO SABATO 21 GIUGNO 2014 ALL’ ASSEMBLEA DI TRIESTE LIBERA
Questo sabato 21 giugno 2014 Trieste Libera, il movimento politico triestino più innovativo, più forte e più temuto dal sistema italiano locale corrotto, tiene al teatro Bobbio (ex Cristallo, via del Ghirlandaio 12) la sua assemblea regolare di bilancio, cui avranno diritto di partecipare i suoi oltre 2500 soci, in prima convocazione alle ore 14 ed in seconda (l’effettiva) alle 16.
Ma non è affatto un’assemblea contabile qualsiasi, perché dovrà anche e soprattutto saper difendere il Movimento, e con esso le sorti della città, da recentissimi attacchi pesanti che non hanno solo carattere politico ma anche criminalistico, per la cornice dei fatti e per compromissioni provate di alcuni degli aggressori. Occorre dunque reagire con molta chiarezza, compatezza ed efficienza.
La stessa intensità e natura criminosa di questi attacchi conferma che per difendere Trieste occorre guardare in faccia la realtà ed agire seriamente senza lasciarsi più distrarre dal teatrino del sistema politico e mediatico italiano locale che lascia precipitare indifferente una parte sempre maggiore dei cittadini, singoli e famiglie intere, in un abisso crescente di incertezza economica, povertà ed emarginazione.
Quando è ormai evidente che Trieste, sinché rimane costretta al ruolo di appendice coloniale del sistema italiano di corruzioni politiche ed economiche insanate ed insanabili, continuerà a sprofondare in un’ecatombe continua di imprese e posti di lavoro che genera una valanga di disoccupazione, di sfratti e di miseria senza speranze né futuro per buona parte della nostra gente.
Un un numero crescente di triestini, vecchi e nuovi, ha compreso perciò da tempo che a questo punto la nostra unica ed ultima possibilità di lavoro e vita dignitosa è attivare finalmente i diritti sospesi del Territorio Libero di Trieste e del suo porto franco internazionale.
Quei nostri diritti ci sono stati bloccati ed addirittura nascosti dall’Italia per decenni col pretesto di una guerra fredda finita ormai da più di vent’anni: ora non ci sono più scuse possibili, ed i vecchi fanatismi nazionalisti sono ormai estranei al nostro tempo ed ai nostri problemi reali.
La realizzazione di quei diritti è stata perciò affidata da una gran parte di noi, con grandi e legittime speranze, al Movimento Trieste Libera, che dopo un esordio rudimentale ha incominciato dalla seconda metà del 2013 ad ottenere successi crescenti con strategìe sempre più efficaci, manifestando in massa a Trieste ed a Vienna e sviluppando rapidamente le azioni giudiziarie locali ed internazionali per i nostri diritti.
Con l’assemblea del 18 gennaio 2014, che ha migliorato lo Statuto ed eletto una dirigenza per buona parte nuova e più preparata, il Movimento ha incominciato a crescere anche in competenza, affidabilità e sicurezza perfezionando le attività giudiziarie, sostituendo i dirigenti inadeguati o compromessi e denunciando direttamente il sistema di corruzione italiano locale che crea e parassita il degrado della città.
Ma questa crescita rapida a tutti i livelli del primo vero movimento politico triestino ed internazionale ha spaventato quel sistema di corruzione parassitico, che ha reagito con una serie di attacchi in crescendo, culminati ora in una furibonda aggressione diretta con un vero proprio tentativo di golpe attuato da complici interni.
La prima strategìa d’attacco, sviluppata dal sistema di corruzione locale tra il 2013 ed i primi mesi del 2014 con tecniche professionali, ha utilizzato il quotidiano Il Piccolo ed alcuni magistrati particolari per tentar spaventare e confondere i soci e simpatizzanti del Movimento con minacce di schedatura, di processi, di perdita del lavoro e della pensione, e con dichiarazioni ufficiose ed ufficiali ingannevoli (attribuite persino a funzionari ONU) per affermare falsamente l’inesistenza giuridica del Territorio Libero.
L’aggressione violentissima attuale è scattata invece, e significativamente, quando il Movimento e la Voce hanno lanciato, a metà aprile, allarmi infine concreti su intrecci fra politici locali e mafie nei grandi appalti. E l’analisi dell’aggressione conferma che ha come obiettivi principali quelli di smentire, coprire e favorire quegli intrecci delegittimando e sostituendo con persone deboli e compromesse gli attuali esponenti attivi e rigorosi del Movimento, a cominciare dal presidente Roberto Giurastante.
L’operazione si è avvalsa questa volta, sempre con regìa propagandistica professionale, della rete oltre che del Piccolo, e di alcuni ex dirigenti del Movimento che dalle verifiche contabili ed investigative interne sono risultati responsabili nel 2013 di ammanchi e purtroppo anche di contatti con ambienti malavitosi.
Costoro si sono uniti ad un intensissimo attacco disinformativo e diffamatorio esterno avviato su facebook da altri complici, poi hanno occupato illegalmente i mezzi di comunicazione internet del Movimento e li hanno usati ingannevolmente per amplificare la campagna diffamatoria e convocare una propria assemblea illegittima di circa 200 persone (dichiarandone falsamente 400-500), dalla quale si sono fatti eleggere fittiziamente quali nuovi dirigenti del Movimento, con pseudo-presidente tale Vito Potenza.
Dopodiché hanno tentato prima di occuparne la sede introducendovisi con vari metodi (tentata effrazione inclusa) e pretesti, e poi di tagliarne le utenze, mentre hanno incrementato le campagne di diffamazione contro i dirigenti in carica e di inganno verso i soci, e stanno tentando di sabotare l’assemblea legittima del 21 giugno dove le loro malefatte verranno necessariamente documentate ai soci.
Questi impostori ed il seguito che sono riusciti ad ingannare e fanatizzare non sono numerosi né particolarmente capaci, ma hanno le spalle coperte dal sistema politico e mediatico italiano locale, sono manovrati con regìa professionale evidente, continuano ad utilizzare i mezzi di comunicazione internet del Movimento di cui si sono impadroniti, e non mostrano alcuno scrupolo né a commettere i reati conseguenti, né a diffondere qualsiasi genere di bugìe, né a danneggiare gravemente il Movimento pur di impadronirsene.
Facendo così il gioco del Piccolo, che come organo del sistema di potere italiano locale aumenta la confusione creata da costoro amplificando le loro propagande per far credere falsamente che il Movimento sia spaccato in due sciocche fazioni che si accapigliano, che i suoi dirigenti capaci siano in minoranza o decaduti, e che il suo enorme seguito di soci e simpatizzanti si sia dissolto perdendo ogni speranza nel Territorio Libero.
Anche perché il programma degli impostori è cessare le azioni giudiziarie per i diritti internazionali del Territorio Libero (che loro non sarebbero comunque in grado di portare avanti), arenare il Movimento su rivendicazioni antislovene ed anticroate per l’ex Zona B ed inserendolo fra gli indipendentismi italiani, dialogare con i partiti italiani al potere e trasformarlo in partito locale per presentarsi alle elezioni amministrative e politiche italiane.
Livello e programmi di costoro, insomma, sono quelli vecchi, rozzi e squalificanti del movimentino di Giorgio Marchesich, o del peggio della fallita Lista per Trieste. Con in più, guarda caso, progetti d’affari equivoci in porto franco.
Mentre il Movimento Trieste Libera autentico è un’organizzazione politica nuova e pulita, di livello e di successo, per la realizzazione piena ed urgente dei diritti economici, di lavoro e di libertà dei cittadini del Territorio Libero di Trieste e del suo Porto Franco internazionale, e sta per ottenere in questo nuovi risultati.
Difendendo il Movimento autentico si difendono perciò quei diritti, e con essi le sole possibilità di lavoro e futuro degno a Trieste per tutti. Ed il primo strumento attivo difesa da parte degli associati consapevoli consisterà nel partecipare, se appena possono, all’assemblea di questo sabato 21 giugno per la quale hanno già ricevuto la convocazione.
Paolo G. Parovel
© 19 Giugno 2014